Anno MCXCI. 73 (ingoiar magnificenza celebrate . Quivi ancora diede il titolo di Re allo fteflb Figliuolo, e fece coronarlo : dopo di che con gloria e trionfo fe ne tornò in Sicilia . Strano è il vedere , che 1’ Anonimo Cafinenfe (a) mette la folennità di quefte Nozze (a.) Ar.ony-nell’Anno 1193. Si dee credere fcorretto il fuo tefto. Pareva ^canniti con ciò ftabilita non men la fortuna di Tancredi, che la pace nel fuo Regno ; ma poco andò, che alzoilì una terribil tempera di guai , che recò a lui la rovina , e la defolazione a tutto quel fioritifsimo Regno. Sul fine d’Aprile, o fui principio di Maggio, l’Imperadore Arrigo oftilmente entrò nella Puglia (¿) , (b) Arnold. ancorché il Pontefice Celeihno fe 1’ aveffe forte a male, e facef- f^becenfs fe quanto poteife per ritenerlo. Mife F affé dio alla Terra d’Ar- *'4' ‘ * ce, difefa da Matteo Burello ; nè giovò che il dì feguente que’ Cittadini fi rendeifero amichevolmente. Egli ciò non oftante diede quella Terra alle fiamme: efecuzione, da cui recarono atterriti i Popoli vicini, che fenza voler afpettare la chiamata, non che la forza, fi diedero a lui, cioè l’Abbate di Monte Ca-fino, i Conti di Fondi, e di Molile , e le Città di S. Germano , Sora, Amino, Capoa , Teano, Averfa, ed altre Terre. Di là pafsò coll’efercito a Napoli, e trovata quella nobil Città preparata alla difefa, ne imprefe 1’attedio . V’era dentro un buon corpo di gente, comandato da Riccardo Conte d’Acerra, Cognato del Re Tancredi , e rifoluto di far fronte a tutti i tentativi de’ nemici . Molti furono gli aiìalti , molte le pruove per vincere la forte Città: tutto nondimeno fenza frutto, perchè i Difenfori, che aveano aperto il mare, e nulla loro mancava di gente e di viveri, di tutti gli sforzi oilili fi rideano. Intanto F importante Città di Salerno fi rendè allTmperadore . Erano venuti i Pifani con uno iluolo di navi, per fecondar l’imprefa d’ Arrigo fotto Napoli, quando eccoti giugnere la Flotta del Re di Sicilia, compofta di fettantadue galee, condotta dall’Ammiraglio Margaritone , uomo famofo, che aifediò i Pifani in Ca-ftellamare. Si iludiò ancora F Augufto Arrigo di aver dalla fu* i Genovefi in quefto bifogno: al qual fine fpedì a Genova 1’ Arcivefcovo di Ravenna, chiamato Ottone dal Continuatore di(c> Capri Caffaro (c). Per teftimonianza del Rofsi (d), tenea quella A/,nal-Ge‘ Chiefa allora Guglielmo Arcivefcovo. S’egli non avea due no-mi, l’uno di quefti Autori ha sbagliato. Quel che è più, l’Ar R'r. Italie. civefcovo di Ravenna era paffato in Oriente, e quivi ancora ioito Accon lafciò la vita. Il Rofsi dì ciò non parla. Ora per vej,nt 1,