514 Annali d’ Italia. cune Cartella in Calabria, e dai maligni fu Supporto a Don Federigo ciò fatto a tradimento da Ruggieri, come s’ egli già me-ditaife di ribellarli : andò tanto innanzi lo Sconcerto de gli animi, che Ruggieri fu vicino ad effere ritenuto prigione; e pofcia fe ne fuggi, e andato a Roma fi acconciò col Re Giacomo a’danni del Fratello. Fatai colpo di foinma imprudenza di Don Federigo, o de’Suoi ConSiglieri, fu il perdere in occaiìone di tanto bifogno un si prode ed accreditato Ammiraglio, e non folo perderlo, ma farfelo nemico. Altra ambafceria venne dal Re Giacomo alla Regina Coflan^a fua Madre , con ordine di paffare a Roma con Vio-lanta Sorella d’ elfo Re, deftinata in Moglie a Roberto Duca di Calabria. Venne la Regina colla Figliuola, fu affolura, e ben veduta dal Papa; feguirono le Nozze di Violanta ; e Coftanza fi fermò dipoi fino alla morte in Roma. Altri dicono, eh’ ella paf-sò in Catalogna, ma afflitta ed inconfolabile , per vedere la guerra imminente fra i due iuoi Figliuoli. Tornoflene il Re Giacomo in Catalogna a fare i preparamenti neceifarj per foddisfare all’ impegno contratto col Pontefice, e col Re Carlo fuo Suocero. Don Federigo informato della fuga di Ruggieri di Loria, dopo averlo fatto proclamare nemico pubblico, e porto 1’ attedio a quante Cartella egli poiTedeva in Sicilia, di tutte lo lpogliò. Ebbe principio in quert’Anno la deteftabil briga de’ Colonnefi contro Papa Bonifacio Vili. Non fi sa bene il motivo di tal rot- (a) Giovan. tura. Per attertato di Giovanni Villani (a), perchè i due Cardi-m Villani nali, Jacopo e Pietro, erano flati contrarj alla fua elezione, Bo- ■cjb.h. ni£jZj0 confervò fempre un mal animo contra di loro, penfando continuamente ad abbailarli, ed annientarli. Aggiugne il Villa- (b) Ptolom. ni, concorde in ciò con Tolomeo da Lucca (/>), che Scarra, o - Pure Stefano dalla Colonna, Nipote d’effi Cardinali , avea prefe Tom. a.' le fome de gli arnefi e del teforo del Papa, che veniva da Ana-Rer. Italie, gnj ? ovvero fecondo altri (c), che andava da Roma ad Anagni, , . Chrg . ed erano ottanta fome tra oro, argento, e rame . Ma niuna men-Foroiivìcnf' zione di quefto facendo il Papa nella Bolla fulminatrice contra de’ Tom.22.Rer. Colonnefi, fi può dubitare della verità del fatto. Non altra ra-(c\)Ra nau S*on ^orte *n Bolla ( ¿/) adduce Bonifazio, fe non che quefti dus Annai, ' due Cardinali tenevano corrifpondenza con Don Federigo ufurpa-EccUf. tor della Sicilia , e che avvertiti non aveano lafciato quefto commercio, nè aveano permeilo, che Stefano dalla Colonna, Fratello del Cardinal Pietro, ammettere prefidio Pontifizio nelle lor Terre di Paleftrina , Colonna, e Zagaruolo : per li quali enormi delit-