Anno MCX C. 69 Intanto è da fapere , che quelli due Monarchi, avendo preparata cadauno una gran Flotta coll’accompagnamento d’aS-faifìimi Principi, fecero vela verib l’Orierite. Abbiamo dal Continuatore di Caffaro (a), che Filippo Augufio Re di Francia ar- (a) Cap.rì rivo nel dì primo d’Agallo in Genova . Colà parimente nel dì 13. d’effo MeSe giunSe Riccardo Re d’Inghilterra, il quale dopo efferfi abboccato col Re Filippo, continuò toflo il Tuo viaggio. Sui fine d’eiTo Mefe approdarono amendue a Meffina, dove con grandi finezze e regali furono accolti da Tancredi, che nel Gennaio di quell’ Anno era flato coronato Re di Sicilia col confenfo del Romano Pontefice. Dopo la fua efaltazione avea atteio Tancredi ad alììcurarfi della Puglia (¿), dove non mancavano Ba-(b) Rlchar. roni e Città o malcontenti per invidia della di lui fortuna, ° dQerd‘anS0‘ aderenti aila Regina Coilanza , fra’quali fpezialmente Ruggieri in ckroule. Confi d’Andria. Diede il comando dell’armi a Riccardo Conte Anonymus di Acerra fuo Cognato; e queili parte colla dolcezza, parte i^fchronie. colla forza tirò all’ubbidienza di Tancredi quafi rutta la Puglia e Terra di Lavoro. Intanto Arrigo VJ. ke di Germania e d’ l-talia fi difponeva per far valere le ragioni della Regina Co-fianca, fua Moglie , ma non con quella fretta , che avrebbono defiderato i fuoi parziali. Mandò ben egli Arrigo Tefla fuo Marefciallo con un corpo d’Armata , che unitoli col Conte d’An-dria prefe molti Luoghi in Puglia, lafciando dapertutto fegni di crudeltà per li continui Saccheggi. Ma ingrofìato 1’efercito del Re Tancredi, ed entrate le malattie, eia penuria de’vive-ri nel nemico efercito, il Comandante Tedefcofi ritirò, lafciando in ballo il Conte d’Andria, che fi rifugiò in Afcoli . Ad affediarlo in quella Città venne il Conte d’Acerra, eundìfot-to buona fede chiamato fuor delle porte effo Conte d’ Andria , proditoriamente il fece prendere , e poi tagliargli la tefla . Col tempo anche la Città di Capua dianzi favorevole alla Regina Colla nza , abbracciò il partito del Re Tancredi: con che poco o nulla reflò , che noi riconofceffe per fuo Sovrano . Ma un più pericololo affare ebbe Tancredi in cafa propria . Appena fu giunto a! porto di Melina il Re Inglel'e Riccardo , che molle varie pretenfioni contra d’effo Tancredi; cioè che glideffe cento navi , promeffe dal Re Guglielmo al Re Arrigo di lui Padre, per valertene nel paffaggio di Terra fanta . PreteSe eziandio, che gli foffe rimandata la Regina Giovanna fua Sorella e Vedova del Re Guglielmo 11. e infieme o restituita la dote , o affegnato . * Tomo VII. E 3 per