- \ ite di Simeon Metafraste e di parecchi Evangeliarii ( tre de1 quali, membranacei, del secolo X o circa, avanzano ancora : degni di esser veduti e conservati). Diremo piuttosto come la biblioteca della nazione ebbe principio nel 1597, fattosi acquisto di molti libri greci e latini, già appartenenti a Emmanuel Glizunio di Olio ; uom dotto, stato incaricato da Carlo V di Spagna di raccogliere codici greci; che poi lasciò (1596) da consegnare al successore Filippo (1). Senza che, oltre alquanti libri di Gabriel Severo comperati, altre librerie furono in seguito legate ad accrescerla : quella del cappellano Teofilatto Zanfornari (1659); dell1 arcivescovo Gerasimo Blaco (i685). pregevole per sagri manoscritti e libri rari : de1 quali abbiamo almen l1 indice ; del dottore e maestro Nicolò Papadopulo (1687) ; e infine quella di Melezio Tipaldo (1713), visitata un tempo dal Montfaucon (2). Come poi se ne andasse, non vorremo adesso congetturare ; già il Mustoxidi ne parla con querimonia (3). Ma certo del Blaco fa volontà sconsigliata commettere alla nazione di prestar libri per lo spazio di un mese liberamente (4); il che, se non fu prima cagione di tanta perdita, non è neppur ultima. I lasci fin qui non si riducono che a soli libri. Diremo degli altri. Buon numero di confratelli (e sacerdoti altresì) arricchirono in più tempi la chiesa, quale d1 imagini, quale di argenti e di altre preziose cose, chi in parte, chi tutta lasciando la propria sostanza. E oltracciò beneficarono la scuola della nazione, il monastero,!1 ospitale e le in-stituzioni del redimere schiavi e maritare donzelle. E alcuni fra quelli, a più alto e più nobil fine mirando, già rendendosi imitatori delFlangini e degni padri della presente civiltà greca, fondarono in più luoghi istituti di educazione a preparare cittadini u tili e sacerdoti non ignoranti. Onde Giovanni Cottuni di Berrea, primo lettore di filosofia nella Università di Padova, erigeva per otto alunni nell1 anno 1657 un collegio in quella città (5) ; dove fin dal 1407 era il collegio di Pietro Garfano di Nicosia (per quattro giovani ciprii), e quello ( per dodici ) del monaco Gerasimo Paleocapa cidoniese ; aperto del i633 col nome di veneto (6). Fondava in Grecia (i6/j8) due scuole (prime nel secolo XVII) Epifanio Egumeno, l1 una in Giannina, sua patria, l1 altra in Atene ; nelle quali insegnavasi grammatica, belle lettere e scienze greche. E quelle beneficate in perpetuo, la prima da Pano Ieromnemone (1691), e da Nicolò Caragianni (1732), col- l1 obbligo di mantenervi quattro religiosi e altri discepoli; quella di Atene dall1 ateniese Stefano Rutti (1748). Un seminario similmente in Giannina (anch1 esso in prò1 dei sacerdoti beneficato dall1 Ieromnemone) instituiva (1676), con le medesime discipline, Mano Giolma, adempiendo dopo trentaquattro anni la volontà del zio Leontari, che vi avea destinato la somma di ventimila ducati. Cinquemila ne volle più tardi impiegati Lampro Maruzzi di Giannina (1734) per quivi porre una cattedra di scienze sacre e profane, da essere insegnate non meno in latino che in greco. Dava a Patmos immortale celebrità Spiridione Rizo di Delvino in Epiro, fondandovi per istruzione di sei alunni e di qualunque altro greco una scuola letteraria e scientifica (1749)- La quale ed egli e (prima di lui) Spiridione Strati avevano inutilmente tentata di fare in patria. E quando i primati greci del Peloponneso andavano qua e colà raccogb'endo denaro al (1) Suo testamento, 11 di settembre 1596. (2.) Diarium Italicum, p. 4^* (3) Atti della Società degli Studiosi, p. 17. (4) Testamento 20 decembre iG83. (5) Testamento 14 decembre 1657. (6) Papadop. Gymn. Patav., t. I, p. 37 — Jacob. Facciolati, t. I, p. XXV, e II, p. 228.