V- Anno M C L X X X I X. ^ quetò il rumore . Furono nondimeno cagione cotali {concerti, che 1’ Armata Imperiale dovette Svernare in Grecia , ma lenza mai fidarli de’Greci, che lotto mano manipolavano larovina de’La-tini. Se l’linperador Federigo non veniva diffuafo daTuoi Principi, voleva ben egli farne vendetta, col mettere 1’attedio a Co-ilantinopoli. Erafi intanto riaccefa la guerra tra Filippo Re di Francia, ed Arrigo R.e d’Inghilterra (a). Tanto fi adoperarono (a) Radulph, allora Giovanni da Anagni Cardinale Legato della (anta Sede ,de Dicf!°n e varj Arcivefcovi eVefcovi, che in fine fi riftabili nella Vigilia mas' della feita di San Pietro la Pace fra loro : laonde cominciarono a prepararli per compiere il Voto di Terra fanta. Ma venuto a morte da lì a poco il Re Arrigo, a lui Succedette nel Regno Riccardo già Duca d’Aquitania , Suo Primogenito, il qual pofcia pre-Se l’impegno d’efeguir ciò, che il Re Suo Padre prevenuto dalla morte avea lafciato imperfetto. Eflendo già concorfa a Tiro da tutte le parti d’Italia una tal copia di combattenti , che non potea più capire in Tiro, e nafcendo ogni dì de i di Sordi ni, Guido Re di Gerufalemme conduffe quello Popolo all’ attedio di Tolemaide o fia di Accon , o di Acri, a cui fu dato principio nel Mefe d’A-gofto. Sicardo fcrive , che v’intervenne co i Pifani il loro Arcivescovo, Legato Apostolico , e vi arrivò anche una groiìiffima nave fabbricata da i Cremonefi, e ben armata di loro gente: Giunfervi ancora molti legni de’ Genovefi (b) con buona copia ^ Gaffa# di combattenti, defideroiì tutti di Segnalarli in quelle contrade Annal. Gè-per la Fede Criftiana . Ma non andò molto, che 1’ eSercito de’Fe- nj^f'3" deli mutò faccia , perchè di aifediante divenne attediato . Colà Rer.iùiìc, accorfe Saladino con una formidabil Armata , e piantò il campo contra de’Criftiani , i quali perciò fi trovarono riilretti fra la Città e il nemico elèrcito, e in un miferabile fiato. Evidente fi Scorgeva il pericolo di re Star quivi tutti vittima delle Sciable nemiche : sì picciolo era il numero loro in confronto deli’innumera-bil òtte de’Saraceni, (e) le non che all’improvviSo comparve- Bernard, ro dalla Fritta e dalla Danimarca cinquanta VaScelli, e trenta-Sette dalla Fiandra, che sbarcarono un buon rinforzo di gente e di viveri , e rincorarono a maraviglia il campo Criftiano , il quale Seguitò coftantemente a tenere il fuo pofto, ancorché ogni dì conveniffe aver Farmi in mano, e difendere da gli alfa Iti iie mi ci le linee e i trincieramenti, co’quali s’erano fortificati. Perche’intanto durava in Lombardia la guerra fra i Pia-Tomo VII. E cen-