Anno MCCLV. MS alla Città d’ Oria , che Teppe vigorofamente difenderfi . Stando egli quivi ricevette la buona nuova , che Pietro Rullo Calabrefe, Conte di Catanzaro, che fin qui aveva efercitato in Sicilial’ufizio di Vicebailo e Governatore di quell’ Ifola, uomo palefe nemico iuo , e che teneva gran filo colla Corte del Papa , cacciato via da i Melimeli, s'era ritirato in Calabria a i Tuoi Stati. Gli ordini fpediti colà a quelV avvifo da Manfredi , con un corpo di combattenti , e i’ odiofità conceputa anche da i Calabrefi contra d’ effo Pietro Ruffo , cagion furono , che que’ Popoli fi follevarono contra di lui, di modo che divenuto ramingo fu in fine forzato a cercare rifugio nella Corte Pontificia. In quell’ Anno la Città di Trento fi levò dall’ubbidienza di Eccelino da Romano, ( a ) dove quel Popolo doveva aver fatta (a) Chronìc. aneh’effo pruova di quella crudeltà, ch’egli feguitava ad eferci- j‘r°ne8n^ tare in Padova, e nell’altre Città a lui fottopoile. Spedì egli aRer. Italie. quella volta un gagliardo efercito , a cui folamente riufeì di da- Monachus re un terribil guaito a molte Cartella e Ville di quel dillretto . f^cirónUo. Oberto Marchefe Pelavicino , già divenuto Signor di Cremona e Tom. g. Piacenza (¿) , di volontà de' Piacentini diilruffe anch’ egli nell’ Anno prelente una mano di Callella di quel territorio , che prò- puemt.0™' babilmente appartenevano a i Nobili fuorufciti della medefima Cit-Tom- >6. tà . Abbiamo da gli Annali d’Alli(c), che in quelli tempi Tom- (/) mafo Conte di Savoia cominciò la guerra contra da gli Artigiani Àfienfc con levar loro il Borgo di Chieri. Ed eflendo Guifcardo da Pie- r"m- "■ trafanta Milanefe Podellà di Lucca, fece fabbricar due Borghi taLC’ nella Verfilia fottopolla a Lucca (