346 Annali d’ Italia; padronirfi di quelle fortificazioni. Difperato Alberico fi rifugiò colla Moglie e co’Figliuoli nella Torre fuperiore -, ed affinchè fi falvaiTero i fuoi uomini, giacché fapea , che la fella era fatta per lui, diede loro licenza di renderfi a buoni patti. Nel dì 26. del Mefe fuddetto fu confegnato Alberico con fua Moglie Margherita , e quattro fuoi Figliuoli mafchi , e due Figliuole , in mano de’vincitori, che ne fecero gran tripudio. Marco Badoero Pode-iià di Trivigi tanto tempo lor concedette , quanto occorreva per confeiTarfi. Pofcia su gli occhi del Padre furono fenza miferi-cordia alcuna tagliati a pezzi gl’ innocenti fanciulli colla lor giovane Madre , e finalmente colla morte di Alberico fi diede fine a quell’orrida Tragedia. Obbliarono in tal congiuntura que’Popoli le leggi dell’umanità; ma sì fiero era l’odio di tutti contra del Tiranno, sì grande la paura, che lafciando in vita alcun rampollo di così potente e crudel Famiglia , a cui non mancavano parenti ed amici, poteffe un dì riforgere in danno loro, che ad occhi chiufi la vollero affatto iterminata dal Mondo. Celebre ancora fu l’Anno prefente per una pia novità, che ebbe principio in Perugia, chi diiTe da un Fanciullo, chi da un Romito, il quale afferì d’averne avuta la rivelazione da Dio. (a) Opri ( a ) Predicò quefti al Popolo la penitenza , con rapprefentar im-tZjité. min ente un graviflirno flagello del Cielo, fe non fi pentivano, e Tom. 6. non faceano pace fra loro . Quindi uomini e donne d’ ogni età *fi*tuirono proceflìoni con difci piina rii, ed invocare il patrocinio to Annoi!' c'’eila Vergine Madre di Dio . Da Perugia pafsò a Spoleti quella augujìan. popolar divozione, accompagnata da una compunzione mirabile, e di là venne in Romagna. L’un Popolo procefiionalmente talora fino al numero di dieci, e di venti mila perfone, fi portava alla vicina Città, e quivi nella Cattedrale fi difciplinava a fan-gue, gridando Mifericordia a Dio, e Pace fra la gente. Com-moffo il Popolo di queft’ altra Città andava pofcia all’altra, di maniera che non pafsò il verno, che fi dilatò una tal novità anche oltramonti, e giunfe in Provenza, e Germania, e fino in Polonia. Nel dì 10. d’Ottobre gl’ Imolefi la portarono a Bolo* (b) 'Avnaltsgna (¿), e venti mila Bolognefi vennero fucceffivamente a Mo-l'nJn/L MU' dena (c); altrettanti Modenefi andarono a Reggio, e Parma, Tom. n.Rcr.e cosi di mano in mano gii altii portarono il rito fino a Genova, ("^Chrcnlc e Per tutro ^ Piemonte. Ma Oberto Pelavicino Marchele , e i ìfonor.icnfi1' Torrioni non permifero , che quella gente entraffe ne’territorj di Tom. 18 Cremona, Milano, Brefcia, e Novara; e il Re Manfredi anch* R*r. Italie, ’ egU