XLV i> cato honefto , & juramento cmpleBeretur quod utile fibi foret „ ut fcilicet »urbe pottretur ilio exclufo— . Anche 1’an. 1281. ci conferma in effa » opinione: perchè dell’aver Martino IV. confifcati i beni a tutti i Ghi-» bellini di Romagna, che s' eran ridotti a Forlì, e comminata la fco-» munica a chiunque fapendolo non li rilevaile, così parla: Vegga/i »un poco, che firani fruiti produceffe la barbane, ed ignoranza di quejìi »Jecoh: Illazione minacciata Fan. 1272. quando parlò d’un documento » vero o falfo di Teodofìo minore, in cui troppo, a luo dirfi , dilata il » Territorio Bolognefe: Ah ignoranza de barbariciJecoli di quant altre no-» vita e difordini Jei tu Jìata la madre ! Sia come fi vuole, a noi difpiace » eftremamente, che non termini in quefto Tomo il Ghibellinismo: poi-» chè fan. 1300. celebre per l’iftituzione del Giubbileo fatta da Boni-» fazio Vili, cominciò, fecondo il Villani, e la Storia Piftolefe, una » non lieve appendice di Fazioni in Piftoja detta de’Bianchi , e Neri, » che fi confufle nel fecolo feguente co’Guelfi, e Ghibellini: e ne parleremo nel riferir il Tomo, che fegue. Dopo una lunga confutazione fatta dal dotto, pio, e zelante Giorna-lifta su quefto Tomo VII. de gli Annali del celebre Muratori, parrà forfè importuno, eh’ancor io faccia il Cenfore . Ma effendo mio iftituto nelle Prefazioni, che fo a ciafchedun Tomo di detti Annali, di notare tutto ciò , che ftimo meriti critica per quel che riguarda la Sede Apo-ftolica , lafciando molte cofe, che fi poffono interpretare benignamente, ed altre di niuno, o di poco momento; ed alcune ancora già dette e ridette lenza fcrupolo,da Autori approvati , e benemeriti ancora della medefima Sede Apoftolica: dico primieramente, che fenz’alcuno {labile fondamento il Muratori rigetta il fatto di Celeftino III. intorno alla Coronazione di Arrigo VI. così riferita da Ovedeno negli Annali Anglicani: Ccelefimus Jedebat in Cathedra Pontijìcali tenens Coronam Imperia-Lem inter pedes J'uos, & Imperator inclinato capite recepit Coronam , & Iviperai nx (imiìiter de pedtbas Domini Papa. Dominus autem Papa Jlatim per-cujjit cum pede Coronarti /mperatoris , & dejecit eam in terram , Jìgnificans , quod ipje potzjlatem ejiciendi eum ab Imperio habet, fi die demeruerit. Sed Cardinales Jlatim ampientes Coronam , impojuerunt eam capiti Imperatoris. Ora il Muratori non contento di fVguitare l’opinione di Natale AlefTan-dro , il quale dice , che quefto racconto laborat Jufpicione falfitatts, così efprime il fuo fentimento all’an. 1191. pag. 94. Qaejìo racconto vieti pre-Jo dal Cardinal Baronio , come moneta contante . Ma niuno de Lettori ha. obbligo di credere vero un Jatto, che più conviene alla Jcena, che al Sacro Tempio, e troppo disdice ad un Vicario di Crijlo, ed è contro il Rituale di tutti 1 tempi, e fi conojce Jommamente obbrobriojo a quejlo Imperadore. Tale non era. egli da fofferire in faccia delJuo ejercito , e di Roma un infulto, e Jlrapa^\o si fatto . Non così il Pagi, il quale quantunque Autore ancor egli critico, » pure