Anno M C C L X X X I X. 477 la condizìon delle cote umane, molte delle quali nate con lodevoli principi, vanno col tempo degenerando , un pezzo era, che le Cro- -ciate ittituite contro i nemici del nome Criftiano, facilmente fi bandivano contra de gli tteffi Criftiani e Cattolici, e per inte-reiTi temporali; e a quello bel meftiere concorrevano fin le Donne , per acquiilarii del merito in Paradifo. Stettero un pezzo le due Armate a vifta , fenza che potettero i Siciliani efpugnar quella Città, e il Pve Carlo forzare a battaglia iSiciliani per cagion della fituazione , e de’buoni trincieramenti, e tanto più perchè non avea flotta in mare . A lungo andar nondimeno pareva , che farebbe reftato al di fatto il Re Giacomo, le il Re d’Inghilterra, e il Re d’Aragona, intefa quella pericolofa briga, non avef-fero fpedito in tutta fretta i lor Metti al Papa , pregandolo d’interporli unitamente con loro per un accordo . Inviò il Pontefice con etti un Cardinale Legato, e tutti poi così felicemente maneggiarono l’affare, che fi conchiufe fra i due Re litiganti una tregua di due anni, efclufa nondimeno la Calabria. Fu il primo a ritirarfi il Re Carlo; da lìa'due giorni s’imbarcò parimente il Re Giacomo, e nel di 30. d’ Agofto arrivò a Mettina. Tanto difpiacque al Conte d’ Artois e a gli altri Baroni Franzeiì la tregua fuddetta, che dopo aver biafimato forte il Re Carlo, fe ne tornarono Sdegnati in Francia. Il Rinaldi ne gli Annali Ecclefia-ilici mette quello fatto fotto l’Anno feguente ; ma a mio credere non battono i fuoi conti. Fecero i Fiorentini nel prefente Anno rifonar la fama della lor bravura e fortuna per un gran fatto d’armi fra loro, e gli Aretini ed altri Ghibellini . Erano etti Fiorentini (a) ufciti in (a) Giovanni campagna con un potente efercito, accrefciuto dalle taglie dell’ Vlllanl l- 7-altre Città Guelfe di Tofcana, per dare il guaito al territorio cappto'iom. Arezzo. (¿) Vennero a Bibiena, per fermar quefto torrente gli Luunf An-Aretini con ottocento cavalli , e otto mila pedoni; e tuttoché 1’ njlom br™‘ Armata nemica fotte più del doppio fuperiore alla loro, pure dii- rer.'itaùc. pregiandola , perchè dal loro canto aveano migliori Capitani di (b) Din° guerra, vollero venire ad una giornata campale nel din. di ^2"'‘ Giugno, Fetta di S. Barnaba . Se n’ebbero a pentire , perchèan- Tom. 9. darono fconfitti, lafciando ettinte fui campo circa mille fettecen- Rer’ Italic' to perfone, e prigioni più di mille de’lor combattenti. Fra i morti fi contò il Vefcovo d’ Arezzo Guglielmo de gli libertini, fatto venire alla battaglia da gli Aretini fletti , per fofpetto di un trattato, ch’egli legatamente menava co’Fiorentini in danno dei