444 Annali d’ Italia; Certamente cadono molti inveriiìmili nella maniera , con cui dicono condotto quefto fatto . E fi può dubitare , che il tempo e le ciarle del volgoaccrefceftero delle favole alla verità dell’avvenimento . Favole Sembrano ancora tanti altri fatti attribuiti in quelle guerre a Guido Sonato, Filofofo e Strologo fumolo di que* tempi, e Cittadino di Forlì, narrati nella Cronica di quella Citisi 'ì Chronìc. fà . per atteftato della Cronica di Parma (a), con cui vanno d’ Tom.*9 accordo Fra Francefco Pipino (¿) , e Ricobaldo (c) , il Conte "ter. Italie, della Romagna entrò in un Borgo di Forlì, ebbe una Porta del-¿'¿onucn“5 Città, e vi prefe molte Caie per forza . Ma per fagacità e Bononicnfe valore del Conte Guido da Monteieltro e de’Forhvefi egli reftò Tom. 9. Sconfitto . Due mila e più, la maggior parte Franzeiì, vi lafcia- Rer. Italie. , r \ ■ C ■ 17 r »,c)Ruotai- rono *a vita, c quali tutto n reito vi rimale prigione, ria gli dus in Pom. nitri , che perirono nelia foiTa di quella Città , (i contò Tibaldel-To. eodem. j0 jg g|j ¿ombrali , che avea tradita Faenza. E vi morì il Conte Taddeo da Montefeltro nemico del Conte Guido, con altri no- bili Bolognefi , e della Romagna. La Cronica di Bologna (d). (A) Chromc. , » 8 b \ Bononicnfe che per errore mette quefto ratto lotto il di 7. di Giugno, va (om. 18. annoverando la cavalleria venuta da diverfe parti all’ efercito del er. Italie. £onte ¿ella Romagna, e la fa afeendere a tre mila e quattro-cento cavalieri. Nulla dice dello ftratagema fuddetto del Conte Guido; e folamente parla di un fiero combattimento feguito ne’Borghi di Forlì colla disfatta de’Guelfi. Altrettanto abbiamo (e) Vita dalla Vita di Papa Martino (e). Giovanni d’Eppa falfo è che mo-Martin. IV. riffe in quel conflitto. Egli per atteftato di Ricobaldo arrivò a Fa-P. 1. Tom. 3. enza |’ano e faJvo con circa venti cavalli, e fu poi adoperato dal Rer. Italie, n • i ..... .. 1 r rapa in altre militari impreie . (Ì)Guahan. Veggendo i Lodigiani (/’) ridotti in peilìmo ftato gli af-Flam. Man.i fari de’ Torriani, e temendo di reftar eglino la vittima dello lde* Fior. c. 319. gn0 deJ Milaneft , trattarono di pace con Ottone Visconte Arcivescovo di Milano , il quale volentieri vi acconfentì , purché rinun-aiaflero alla protezion de’Torriani. Seguitarono elìi nondimeno, per atteftato della Cronica di Parma , a tener la parte Guelfa. Di qui prefe maggior orgoglio Guglielmo Marcheje di Monferrato, e cominciò di Capitano, ch’egli era , a far da Signore di Milano , in pregiudizio dell’autorità dell’ Arcivescovo . Ottenne di poter mettere un Vicario, e un Podeftà in Milano a piacimento Suo , e vi miSe Giovanni dal Poggio Torinel'e . L’Arcivescovo , come uomo accorto, moftrava di non curarfene , ma conoscendo , dove il Marchei'e muaffe , cominciò Segretamence a ti-j ; tare