Anno MCCLXXXIL 4)9 a donne e fanciulli, e nè pure alle Siciliane gravide di Franze-fì. Per quello fatto divenne poi celebre il nome di Vefpro Siciliano . Falfo è , che in tutta le Terre di Sicilia, e ad un'ora ftef-fa , fuccedefle il macello de’Franzeiì. Falfo, che i Palermitani acclamaffero torto per Re loro Pietro d’Aragona. Alzarono elfi bensì le bandiere della Chiefa Romana , proclamando per loro Sovrano il Papa . Ufcì pofcia in armi il Popolo di Palermo, e traile nella fua Lega alcun altro Luogo della Sicilia . intanto Meffina col più dell’ altre Città dell’ Ifola lì tenne quieta per of-fervare , dove andava a terminar quello gran movimento. Ma non pafsò il Mefe d’Aprile , che le tante ragioni e i fegretima-neggi de’Palermitani induffero anche i Melimeli a ribellarli, colla morte ed efpullione di quanti Franzeiì Ci trovarono in quelle parti, e colla prefa di tintele Fortezze. Portata la dolorofa nuova della ribellion di Palermo al Re Carlo , che fecondo il fuo folito dimorava alloram Orvieto alla Corte Pontificia , per infegnare al Papa fua creatura , e a i Cardinali , come s’avea da governare il Mondo: non è da chiedere, s’egli fe ne turbaffe e crucciafle. Tuttavia rivolti gli occhi al Cielo, fu udito dire ( a ):(*) Gìovan- Idiio Signore , dappoiché ve piaciuto di farmi contraria la mian‘ » o . * . rr, r j • • rr l' 7- caP' fortuna , piacciavi almeno, che il mio calare Jia a piccioli pajji. Trattò col Papa di quel che fi avea da fare, e volò torto a Napoli , confolato , perchè non s udiva peranche tumulto alcuno in Meffina. Ma da che giunfe 1’ altro avvifo , che anche i Meffinefi aveano prefe Tarmi contra di lui, allora andò nelle fmanie , ed ordinò, che faceffero vela verfo di Meffina le tante Galee e navi da lui preparate per alTalire il Greco Imperio, ed egli col rello dell’Armata di terra s’inviò alla volta della Calabria . Non fi può preftar fede a Bartolomeo da Neocaltro , che racconta avere condotto il Re Carlo in quella fpedizione ventiquattro mila cavalli, e novanta mila fanti, fenza contare i marinari, e cento felìanta Galee , oltre all’altre navi da trafpor-to, e barche minori. O è guallo il fuo tello , o egli amplificò di troppo le forze di Carlo, acciocché maggiormente rifaltaffe la gloria de’ fuoi Meffinelì . Giovanni Villani fcrive , che menò l'eco più di cinque mila cavalieri tra Francefchi, Provenzali, ed Italiani ; e fra quelli erano cinquecento ben in a'rnefe, inviatigli dal Comune di Firenze. Ed ebbe cento trenta?tra Galee, U-icieri, e Legni groffi. Comunque fia , abbiamo di certo, ch’egli paffato il Faro imprefe fui fine di Luglio l’affedio di Meffina, E e 4 accom-