74 Annali d’ Italia? guadagnare il Popolo di Genova, Arrigo gli confermò tutti i Privilegi, aiTegnogli Monaco e Gavi, e iì obbligò di concedergli la Città di Siracufa con altri vantaggi, fe alle fue mani veniva la Sicilia: promeffe, ch’egli non voleva poi mantenere. Mifero dunque alla vela con trentatrè Galee ben armatei Genovefi fotto il comando di due de’loro Confoli, e tirarono verfo Napoli; ma vi trovarono mutato l’afpetto delle cofe . La ftagione bollente e l’aria poco lalubre di que’tempi cominciò a far guerra all’Armata Tedefca, di maniera che una fiera epidemia ne cacciò fotterra alquante migliaia, fenza perdonare a gli fteifi ^Lui,Arnfd'Principi, (a) fra’quali mancò di vita Filippo Arcivefcovo di cap.CC(r. ‘ Colonia , e Ottone Duca di Boemia. Cadde gravemente infermo lo fteffo Arrigo Imperadore, fino ad effere corfa voce, che avea celiato di vivere. Fecero quefte disavventure rifolvere Arrigo tuttavia malato di ritirarfi dall’affedio di Napoli nel Mefe di Settembre. Lafciato pertanto alla guardia di Capoa Corrado per fopranome chiamato Mofcaincervello, e F Imperadrice Co-fianca, a Salerno, conducendo feco Roffredo Abbate di Monte Cafino ; fen venne a Genova, dove con ricche promeiTe di parole impegnò quel Popolo a foftenere i fuoi dil'egni fopra la Sicilia ; e di là pofcia pafsò in Germania. Ebbero 1 Pifani la fortuna di fcntrarfi colla fuga all’Ammiraglio di Sicilia, il quale data anche la caccia a i Genovefi, gli obbligò a tornarcene al loro paefe . Appena fu slontanato dalla Campania l’Augurto Arrigo , che ufcito di Napoli il Conte di Acerra con quante fot-datefche potè unire, venne a dirittura a Capoa, chele gli die-(» Rkhar- de. ([b) Ritiratofi nel Cartello il Mofcaincervello, per mancan-duideS. za di vjveri capitolò -in breve, e fe n'andò con Dio. Tornarono alP ubbidienza del Re Tancredi Averfa, Teano, S. Germano, ed altre Terre. Allora i Salernitani, che erano flati de’più fpafimati a darfi all’ Imperadore, e preflo i quali fi credea ficuriffima l’Im-peradrice Coftanza , veggendo la mutazion de gli affari , per riacquiftare la grazia del Re Tancredi , conduffero a Palermo, e gli diedero nelle mani TImperadrice fteffa. L’Anonimo Ca-finenfe fcrive , che Arrigo prima d’ ufcire di Terra di Lavoro , mandò a prendere Cortanza ; ma rertò quefta tradita da i Salernitani . Con gran piacere accolle Tancredi una sì rilevante preda, e non lafciò di trattarla con tutta onorevolezza . L’Augu-rto Arrigo all'incontro, rifaputa la disgrazia della Moglie, coti