Anno MCCXLV, itero di Morimondo. Nel dì 21. d’Ottobre fi accampò ad Abbiate filila riva del Ticino , volendo pur pattare quel Fiume; ma venutagli incontro fuil’oppotta riva 1’Armata de’ Milaneii, quivi ftettero per ventun giorno i campi nemici lenza alcuna azione . Tentò eziandio Federigo di pattare il Ticinello a Buffalora ; ma ghel impedirono i Milanefi , co’quali era Gregorio da Montelungo Legato Pontificio. Lo tteffo gli avvenne a Cafteno . la quello mentre con altro efercito cioè co i Bergamafchie Cremo-nelì il Re Enzo pafsò all’ improvvifo il Fiume Adda vicino a Caf-fano, ed arrivò a Gorgonzuola . Accorfero a quella parte due delle Porte di Milano fotto il comando diSimoneda Locamo, e vennero alle mani col Re Enzo , nè fittamente sbaragliarono il di lui efercito, ma fecero anche lui prigione , benché il fuddet-to Simone , dopo averne ricavato il giuramento di non mai più entrare nel diftretto Mdanefe , il rimettette in libertà . Perciò Federigo fi ritirò a Pavia , e andottene poi a pattare il verno in Tofcana a Grotteto . Avrei creduta mifchiata qualche favola in quell’ultimo racconto , fe l’antica Cronica di Reggio non me ne avefie accertato colle feguenti parole *(a): En^us Imperato- (a) Memo-ris filius fupra Taleatam Add.ee cutn Regìms , Cremonenfibus, & rjt!g,cnpf>e^‘ Parmenfibus ivit. Et ccperunt Gorgun~olam , ad cujus 'ajjedium Tum. 8. captus juit 11 ex, & lecuperatus per Populum Reginum & Par- Rer‘ menfem. Afcoltiamo ora il Continuatore di Caffaro, Autore allora vivente (b). Narra egli , che Federigo nella Primavera ve-,bs c „ nuto da Pifa a Parma, andò pofeia a Verona, e fpedì un gagliar- AnnaliGei do efercito conira de’Piacentini , nel territorio de’ quali fi fermò 1- 6. più d’ un Mele , dando il guaito dapertutto , lènza che quel Popolo fi moveffe punto dalla fedeltà vedo la Chiefa. Fingendo pofeia di voler pattare al Concilio di Lione , venne a Cremona e a Pavia , e di là ad Aleffandria . Gli portarono gli Alettandrini le chiavi della Città , e gli fot topo fero tutte le loro Cartella. Di là pafsò a Tortona: del che ingelofiti i Genovefi inviarono rotto delle buone guarnigioni alle lor Cartella di Gavi,Palodi, e Ortaggio di quà dall Apennino. Andarono ad incontrar Federigo i Marcheiì di Monferrato, di Ceva, e del Carretto, con ritirarli dalla Lega di Lombardia, e far lega con lui. Galvano Fiamma aggiugne (c ), avere altrettanto fatto il Conte di KSa-voia. Nel Mele poicia di Ottobre con potente efercito ufcì a i i J * A/T’l r i* ncus ¿■iarnm& danni de IViiianefi, 1 quali con grandi forze il fermarono viril- cap. 279, mente al ricinello , ne il lafciarono mai pattare. In aiuto d’ei-Tomo VII. S fi Mi-