86 tiva nel gruppo torcellano, ricordati dalla leggenda ; la tradizione di un nome, che non si estingue. Bastano tuttavia a lumeggiare il momento di trapasso. Il quale, dopo alcuni anni convulsi, si svolse in una atmosfera di sufficiente tranquillità. Non minore della saldezza degli organi civili fu la sensibilità di quelli religiosi, che risposero all’unisono del consapevole impulso dei fedeli. La giurisdizione metropolitana aquileiese ortodossa, che faceva capo a Grado, ricompariva, mutila si, come era stata ridotta da vicende non lontane, ma ordinata e robusta nella difesa della fede abbracciata entro l’ambito di un territorio omogeneo. Le sedi vescovili, come si è visto, aderenti alla professione gradense erano diminuite di numero, meno nell’Istria, assai più nella terraferma veneta. Di questa sopravvivevano soltanto tre, Oderzo, Aitino, Padova: lo scisma, protetto dai Longobardi, aveva conservato tutte le altre. Il distacco garantiva nei profughi maggior vigoria di fede, più forte devozione all’ideale, che essi servivano, preferendo l’esilio all’abiura. Essi avevano seguito, nel mesto pellegrinaggio i propri fedeli, li avevano accompagnati nei nuovi domicili. Travolti da sorte comune, obbedivano al comandamento della fede di custodire, di salvare e di sorreggere le anime derelitte dalla sventura. Cronisti posteriori, abbastanza tardi, con sicurezza e presunzione di verità, attribuirono a tale devota opera diverso proposito. L’ostinato silenzio di autorevoli fonti contemporanee e l’opposto linguaggio degli atti ufficiali lo smentiscono. A un cinquantennio circa dalla asserita traslazione dei vecchi titoli di terraferma nelle isole della laguna, essi ricompariscono, esuli sì, ma nella immutata e immutabile figura originaria ; e accanto a essi non spuntano titoli nuovi (1). I vescovi di Padova, di Aitino, di Oderzo, costretti a vivere fuori della propria sede, con impeccabile tenacia riaffermavano il loro imprescritto diritto e sottoscrivevano gli atti sinodali con il titolo, giusta il quale erano stati consacrati (2). Trasferir una sede vescovile da una ad altra residenza o istituire nuovi titoli non era operazione semplice, come hanno creduto i facili inventori di bolle papali disseminate senza risparmio per convalidare la presunta antichità di vescovadi eretti in altro tempo. Dopo tanti (1) Cessi, La crisi ecclesiastica cit., p. 844 sgg. (2) Cessi, La crisi ecclesiastica cit., p. 840 sgg.