XII bio il dominio de’ Pontefici. In guifa che, queiK Annali fi trovano in tal genere pieni di repugnanze, e di contrarietà patenti: e pof-fono anzi chiamarli Selva bifognofa di coltura , che Moria ben digerita e purgata. In fatti la teftè riferita fua afferzione vien rigettata dal Tellamento del medefimo Arrigo , di cui egli recita due anni dopo un frammento da noi rapportato fopra. E vedrem ora, fotto il Pontefice Innocenzo HI., vendicata la verità Monca non meno de gli Stati della S. Sede , con tutti gli sforzi, eh’ ei fa per foftenere i fuoi argomenti e le fue opinioni, debole appoggio in cofe Moriche. » Morto dunque Arrigo VI. nel mefe d’Ottobre dell’anno 1197., a dì 8. di Gennaro 1198. morì anche il Pontefice Celellino ili., a cui fu dato immediatamente per fucceffore Innocenzo Ili. de’ Conti di Segni ; -- Uno de’ più infigni ( dice beniiìimo il noftro Annasila ) e gloriofi Pontefici, che abbia mai avuto la Chiefa dì Dio, e al quale eterne obbligazioni profeiTa fpezialmente la Romana , al cui ingrandimento non meno nel temporale, che nello fpirituale egli affaiiTimo contribuì, mercè delie profpere congiunture, e più ancora dell’ elevatezza dell’ ingegno fuo--. Lode peraltro non intera: poiché con cpxdX ingrandimento accompagnato da ciò, che ne fcrive ne gli anni feguenti, ci rapprefenta Innocenzo non già ri-ftauratore dello Stato Eccleiiallico ; ma conquillatore di Provincie, quafi non foife fiato di fuo diritto tutto ciò, che tolfe di mano a gli ufurpatori . Si aggiunge, che replica effa lode l’anno 12161 , in cui morì quefto gran Pontefice, e giuftifica i noitri rifleffi , affinchè niuno li credeife maligni Mancò in lui, egli dice, uno de’più abili, e gloriofi Pontefici, che fieno feduti nella Cattedra di S. Pietro . Gran giurisconfulto, gran politico, che all’efperien-za grande da lui moftrata nel governo fpirituale, aggiunfe l’ingrandimento temporale della Chiefa Romana , con procurare nello ileiì'o tempo quello de’fuoi parenti — . Tutto ciò, che riguarda i parenti, finalmente non è altro, che aver creato Conte e Governatore di Sora e altre Terre, liberate Fanno 1208. da/la tirannide de gli Ufficiali Tedefchi ( parole del Sig. Muratori') , Riccardo fuo fratello, uomo probo, e dabbene; in vece di creare altro de’fuoi Vaffalli. E condanna egli medefimo all’ anno 1221. l’ingratitudine di Federigo II. , perchè fpogiiò Riccardo di quelle Teire. Ma non fi maravigli chiunque troverà quelli Annali fcritti con più libertà, e con meno timore . Finirono con Celellino i divini Annali del “ Card. Baronie ; e la continuazione del Rainaldi, quantunque abbia » il fuo