Annali d’ Italia: » faldo il fuo porto, e rifpinfe Tempre i nemici, finché arrivò la notte, che fece fine alla battaglia. Gran gloria era , come ho (a) Memo- già detto di fopra, il prendere il Carroccio a i nemici, (a) Lo rRegierff.Pte^ Federig° conduceva anch’ egli il fuo, ma ful dorfo d’un E- lefante col Gonfalone in mezzo con quattro bandiere ne gli angoli, ed alcuni Saraceni e Criftiani ben armati in erto. Da che non era riufcito a Federigo di conquiftar quel Carro trionfale de’Milanefi, aniìofo pur di quefta gran lode, lafciò bensì ripofar nel tempo della notta la gente fua, ma fenza che fi fpogliaffero deU’armadura , per effere pronti la feguente mane ad affalir di nuovo gli oftinati difenfori del Carroccio. Trovò poi fatto giorno, che i Milanefi s’erano ritirati, lafciando il Carroccio fpo-gliato e sfafciato fra la mafia dell’altre Carrette , giacché le itrade fangofe non aveano permeilo loro di condurlo in falvo. Federigo, Principe fommamente vanagloriofo, fparfe per tutta (b) Maté. Italia, ed Oltramonti quefta fua infigne vittoria (¿), in cui fe-Paris. condo i fuoi conti, facili in tali cafi ad effere alterati, e certa-^Gemano mente diverfi da quei de gli Storici di Milano, e di Cefena , riin ihronico. mafero circa dieci mila Milanefi tra morti e prigioni. Fra quefti ultimi fi contarono moltiffimi nobili di Milano , Aleffandria , Novara, e Vercelli; e fpezialmente Pietro Tiepolo , Figliuolo del Doge di Venezia, che era allora Podeftà di Milano. Quefti poi con altri Nobili condotto in Puglia , fu per ordine di Federigo fatto barbaramente e pubblicamente impiccare fulla riva del (c) Annui, mare : (c) la quale onta ed iniquità irritò sì fattamente il Po-Tom^Rer P°^° ^ Venezia, che in fine fi dichiarò apertamente cohtra di italkar. lui. In oltre perchè paflava ottima intelligenza tra Federigo e il Popolo Romano , il quale anche nel fuddetto Mefe di Novembre gli avea fpediti de gli Ambafciatori, mandò erto Imperado-re fino a Roma lo fguarnito Carroccio prefo a i Milanefi coll’ (d)Rkcb.mlfcrizi0ne in verfi rapportata da Ricobaldo (d), e da altri , ac-RcTuaiic.' ciocché querto gran trofeo forte collocato nel più augurto luogo dell’Italia, cioè nel Campidoglio. E a dì nortri s’è trovata anche memoria di querto in Roma, ficcome ho io dimoftrato alfe) Anùqu. trove (e). Pafsò dipoi il vittoriofo Federigo a Cremona, e di hai.Ditf26.lk a Lodi, Città, che venne alla fua divozione, ed ivi celebrò !M\na°hfs ' ^ fant0 Natale. Gotifredo Monaco (/) fcrive, che la folen-inChronìco. nizzò in Pavia. Varie furono in queft’Anno le vicende di Papa Gregorio IX. (g) Duravano le differenze d’erto Pontefice col Senato Romano. Creato Senatore Giovanni da Poli nel Me- fe di