XXIV fona malaffetta alla Santa Sede. Perciocché, nè il Pontefice avea data prima quell'inveftirura al Marchefe d’Efte, nè quelli la ricevè da altri, che dal Pontefice , il quale inveitendone 1’anno 1213. Aldrovandino figlio di Azzo, così fi dichiara: lmer alias rationes ea confìd erano ne potifjimum clarce mern. patri tuo A nconitanam Marchiani in feudum duximus concedendam , quia promifcrat nobis, quod eam valida, manu ingrediens , ipfam ad Ecclefìce R. Domimum revocaret. Spe-rantes autem te in eodetn negotio proceffurum, lo inveite della mede-fima , minacciando di prendere altre mifure, fe non la ritoglie di mano a’ Conti di Celano, che a nome di Ottone 1’ aveano invaia ( lib. 16. ep. ioz. ). Onde , dice il Signor Muratori, che egli impegnati tutti gli Allodiali, e fino il fratello unico Azzo Vii. a’ predatori Fiorentini, s accinfe 1’ anno feguente all’ imprefa , e 1' avrebbe probabilmente ricuperata tutta, fe l’anno 1215. non folle morto con fofpetto di veleno: e dice ancora, che 1’ anno 1217. ne fu da Onorio III. inveilito Azzo VII. benché troppo giovane. »Intorno a quella invellitura, non abbiamo da poter inoltrarla falla, come quella de’ Vefcovi Ravennati: perciò crediamo al Diploma delle Antichità Eltenfi, e crederemo anche di più , fe di più ci fi dicelTe : poiché, una volta che Ottone avea prefo per paeie di conquilla lo llato della Chiefa, è prodigio grande, s’ ei non diede a qualcun de’fuoi bravi 1" invellitura di Roma medefima. Crederemo anche di più del di lui Succettore Federigo li. ingratilìimo Principe, che giunto alla Corona Imperiale per mille pericoli, e per mera affiilenza, e beneficenza del Pontefice , fi refe cosi af-pro nemico della Chiefa; che fino il noltro Annalilla , maffimo di-tenfor della caufa Imperiale , vedendolo difporre nello itato Ec-clefiallico da padrone, fi dichiarò, che non entrava nell’ efame de’ motivi di tanta irreligione Perchè i Gabinetti de’Principi, egli dice, fon chiufi a gli occhi miei. Ma non fi può far di meno di non riconofcere, che in quelli tempi era forte imbrogliata la politica colla Religione ; e che Federigo II. fpecialmente anteponeva la prima alla feconda-. E poco appretto vedendo, che voleva a viva forza trar feco armati i fudditi del Papa, diceQuello ci fa bene intendere, quai giudi motivi fi avellerò allora di fof-pettare , che quello Principe fotte dietro a calpeilar gl’Italiani, dacché niun riguardo avea neppure per il Sommo Pontefice-. Che però la lega delle Città Lombarde, che s’era disfatta il fecondo anno d’Innocenzo III. 1199. perchè non aveva più di che temere, fi rinovò quello anno, che era il 1226. ultimo d’Onorio III. con-