XIV »di Farfa. Onde ebbe talento di iilruirci, come allora, cioè in quel fecolo tenebrofo, fi governava Roma, e il fuo Ducato. Che però coll’idea, che il Prefetto fi creaiTe dall' lmperadore, fuppone, che gli Ottoni lo rimetteffero in piedi, e che anche fotto Pippino , e Carlo Magno Patrizj di Roma la medefima il-luilre dignità folle in effere . Tal fuo falfo fuppoilo lo fonda fopra lettera Icritta da Geroo Propoilo Reicherfpergenfe nel jecol fuffe-guente ad Henricum Presbyterum Cardinalem ( BaluMtfc. I. 5. p. 64.), dicendo, che in eifa lettera--Ci avvertì, che da’Senatori Romani fi conofcevano le caufe civili folamente, e che grandiosa urbis & orbis negotia Longe fuperexcedunt eorum judicia , jpeclantque ad Homanum Pontificem, fìve ìllius Vicarios Lino & Cleto confìmiles: itemque ad Eomanum Imperatore/??, Jìve illius Vicarium Urbis Prcefe-clutn, qui de Jua dgnitate refpicit utrumque , videlicet Domnum Papam, cui facit homtnium , & Domnum lmperatorem, a quo accipit fucz po-tejlatis infigne, fcthcet exertum qladium. Sicut enim hi, quorum inte-rejl exercitum campo duci are, congrue invejtiuntur per vexillum: fìc non indecenter ex longo ufu Prcvjeclus Urbis ab Imperatore cognofcìtur in-vefhtus per gladium contra malefaclores Urbis exertum. P taf ¿Bus vero Urbis defu per fibi dato gladio tune legitime utitur ad vindiclam malorum, laudem vero bonorum, quando exinde tam Domno Papce, quam Donino Imperatori ad honorijicandum Sacerdotium & Imperium famulatur, promiffa , vel furata utrique fidelitate &c. Notizia pellegrina, e dei calibro di molte altre , che fi trovano in quella Mifcellanea . E fe 1’Autore era così bene informato de’fatti di S. Gregorio VII. e d’alcuni fucceifori, e di quelli de’due Arrighi IV, e V. come lo è del Prefetto di Roma, quel fuo iìntamma non avrà fatto grande onore al Gretfero , che pubblicollo. Tuttavia il Sig. Muratori a piè della lettera dà quella definizione: Tale era in que tempi il governo di Roma, e del fuo Ducato. » Cofa maravigliofa ! Ci fomminiftra il noilro Annaliila tanto anticipatamente sì bella notizia: e nel fecol fuffeguentey cioè nel dodicesimo, in cui fu fcritta, e a cui appartiene, c’infegna tutto 1’oppoilo. E che fia vero: dice l’anno 1116. in tempo d’Arrigo V. che eflendo morto il Prefetto di Roma, Pietro Leone uomo potente, tentò di fare eleggere il fuo figlio odiatiffimo a’Romani; ma quelli eleifero anzi il figliuolo del morto, benché fanciullo, e lo prefentarono a Papa Pafquale li. , -- perchè lo confermaffe ( foniue parole )j cola, che egli ricusò di fare. E fi dee bene avvenire, per conofcere intorno a quello V autorità del Sommo Pon* » tefi-