Anno M C G L X V I I. 377 fe d'Agofto, ricevuto con fommo onore da quel Popolo, e quivi fece di moiri Cavalieri. Pafsò dipoi inperfona colla fua cavalleria fotto -a Poggibonzi per dar calore a quell’aiTedio , ed impedire il foccorfo, che minacciavano di dargli i Sancii ePifani. Nel Dicembre per difetto di vettovaglia fi arrendè quella Terra con buoni patti. Di là pafsò il Re Carlo fui Pifano, prefe molte Cartella , ed ebbe Porto Pifano, dove fece diroccar quelle Torri. L’unica Speranza del partito Ghibellino d’Italia era riporta in Corradino Figliuolo del fu Re Corrado. A lui perciò quei di Tofcana e di Lombardia , e i malcontenti ancora del Regno di Puglia, inviarono meifi, e Lettere fegrete, follecitando-ìo con ingorde promerte a calare oramai in Italia, per ricuperar la Sicilia e Puglia , come fignoria a lui legittimamente Spettante . (a) Fra gli altri andarono in Germania per muoverlo ed in- (a) s*bas coraggirlo Galvano e Federigo Marchert Lancia, e Corrado e^ialalp‘na Marino Fratelli Capece da Napoli, ingrati al Re Carlo, che J C >7' avea loro donata la vita e libertà. Non durarono gran fatica quefti mantici ad accendere il fuoco. Corradino era giovane di quindici in fedici anni, ben provveduto di fpiriti guerrieri , e vogliofo di gloria e d’imperio ; e però non oftante l’oppoiizion della Madre, determinò di venire al conquifto della Sicilia. A quefto fine con quattro mila cavalli, ed alcune migliaia di fanti difcefe in Italia (¿) , e fi fermò in Verona, per dar tempo a i (b) Mona eh-maneggi , che in fuo favore fi andavano facendo da i fuoi ade- P^avinus tenti. Ma venutogli meno il danaro, a poco a poco vendute 1 ' Tom. s^ktr. armi e i cavalli , la maggior parte di quelle fue truppe fe ne tor -Italie. nò in Germania. Aveva egli artunto il titolo di Re di Sicilia, e creato fuo Capitan Generale e Vicario di quel Regno Corrado Capece, che venuto a PiSa fi diede a muovere Cielo e Terra contra del Re Carlo. Per quefto fu erto Corradino citato dal Papa , e poi fcomunicato con tutti i fuoi fautori, ficcome ufurpa-tore di un titolo , che folamente fi dovea conferire da i fommi Pontefici, Sovrani della Sicilia e Puglia. Ora avvenne, che trovandoli in Tunifi a i Servigi di quel Re, Arrigo e Federigo Fratelli di Alfonfo Re di Cartiglia , perchè fcacciati dal Regno paterno , Corrado Capece con una Galea de’ Pifani per guadagnarli in aiuto del Re Corradino, fi portò colà . E gli riufeì il colpo, perchè già nata diffidenza di loro nel Re di Tunifi, non fi vedeano più ficuri fra i Saraceni. Pertanto Federigo con una mano di faldati Spagnuoli e Saraceni fece vela alla volta della Sicilia ,