VII. CENNI SULLA COMUNITÀ ISRAELITICA DI VENEZIA. Gli antichi cronisti non si presero che assai di raro cura di registrare nelle loro memorie la comparsa degli Ebrei nell1 uno o nell1 altro paese, tanto più che per solito essi non affluivano in masse numerose in nuove contrade, ma solo alcuni pochi individui, meno peritosi, o più impulsati da prepotente necessità, arrischiavano in sulle prime affidarsi quasi alla ventura, fuggendo da certo eccidio ad un mare non ancora tentato, sebbene ovunque instabile e procelloso ; perchè pe1 tempi che correvano non era lor dato di solcarlo con animo franco e securo. Non deve quindi recar meraviglia, se, per mancanza di nozioni storiche, determinar non si sappia con precisione Panno, in cui gli Ebrei vennero nelle lagune di Venezia a cercarvi un asilo. Si ha tuttavia bastante fondamento per concludere, che in su1 primordi del secolo XIII già avessero incominciato a stanziarvisi varie famiglie provenienti dall1 Alemagna all1 epoca non punto amica delle Crociate; posciachè le cose della repubblica procedevano tranquillamente nel suo interno, in modo di non temere pericoli ed offese. Non è d1 altronde meno probabile che vi abbia ancora non poco contribuito l1 esempio de1 mercanti alemanni, a1 quali era ornai divenuto abituale il recarsi in Venezia per trafficare, ed a cui, appunto nel secolo XIII, pensato aveva il governo a destinare luogo ed alloggio pubblico, che indi assunse il nome di Fondaco de1 Tedeschi, cosicché l1 opinione de1 vantaggi e favori che loro vennero pattuiti, pare lusingato abbia a seguirli alquanti Ebrei di quelle parti, nella speranza di migliorare la propria sorte. Tali Ebrei di Germania portarono quind1 innanzi il nome di Ebrei tedeschi, a cui si andarono altresì incorporando quelle altre famiglie, che in progresso di tempo si mossero da1 vicini luoghi d1 Italia, sia per rifugio di salvezza che per oggetto di mercatura. Intanto estendevasi viemmeglio il commercio marittimo de1 Veneziani, aprivansi alla propria prosperità nuove e lontane comunicazioni, e la rinomanza della repubblica sonava ovunque onorata per la potenza e sapienza del suo reggimento. Venezia, in cui stavano in fiore le arti, abbondavano i manufatti, affluivano i depositi degli stranieri, divenuta era pressoché il mercato delle genti, la piazza di traffico delle nazioni, e le