\4o8 un malore non men familiare e (labile fra noi, che fía fra’Tur-chi. Le diligenze., che s’ ufano oggidì, han provveduto a quello flagello, e lì quelle non lì rallenteranno, non ne faran prova nè pure i poderi nollri. Che fe a talun poco pratico, fembralfe talora, che i tempi correnti d fcopriffero meno nemici della Lufluria di quei che fodero i già padati: fappia, eh’egli travede. Talmente sfrenato era fina volta quedo Vizio, che in paragon d’allora quali beata fi può chiamare l’età nodra. E molto più* merita efla quedo nom^e, da che la pulizia eie’codumi, e le Lettere, cioè le Scienze ed Arti tutte fono ora in tanto auge e fplendore; laddove rozzi e-rano ne gli antichi Secoli codumi, e l’Ignoranza accupava non Yolamente 1 baffi, ma anche i più fubiimi fcanni. Aggiungali a quedo, edere data allora ne gli occhi d’ognuno la feorretta vita dell’uno e dell’altro Clero, infezione giunta fino a gli deli! Padori ed anche a i primi della Chiefa di Dio, e disavventura, che non fi può nascondere, nè abbadanza deplorare per glifcandali infiniti, che ne derivarono. Corrono già ducento anni, che s’è tolta queda pedìma ruggine dalla Chiefa di Dio, nè più van pettoruti i Vizj in trionfo,, elfendo migliorati i codumi, acerefciuta la.Pietà, e levati molti Abufi de’barbarici Secoli: motivi tutti a noi,di chiamar felice il Secolo nodro in confronto di tant’altri*, da noi finquì ofler-vati. Nè venga innanzi alcuno con dire di trovar egli de’pregj e del buono ne’Secoli andati, e forfè qualche bene, di cui ora liam privi; aggiunga ancora oflervarfi tuttavia de’ difetti ne’Governi tanto Ecclefiallici che Secolari, il Ludo di troppo crefciuto, l’Effeminatezza ne gli uomini, la Libertà nelle Donne, ed altri sì fatti malanni: che gli fi dimanderà, fe fappia, qual cofa fia l’uomo, e qual fia il Mondo prefente. Ha da ufeire fuor di quedo Globo, chi non vuol vedere Vizj, Peccati, Difetti, e Guai. Intanto a chi bra-mafle la cqminuazione delia Storia d’Italia, fatile farà il trovarla maneggiata dalle penne di molti Storici Italiani. Ne ho ancor io recato un buon faggio nella Parte II. delle Antichità Edenfi, già data alla luce; e però tanto più mi credo diiobbligato dal farne una nuova dipintura » wm INDI-