2.04 Annali d* Italia. to allora da Galea^o Malatejla . Di là pafsò nella Marca, dove trovò, che il Piccinino avea rinforzato di gente le principali Città e però dopo avere ridotte alla fua divozione alcune poche Cartella , fe n’andò a Fermo , e quivi fvernò con parte delle fue milizie . Or mentre quefte cofe fuccedeano, e da che vide Filippo Maria Duca di Milano, che gli affari del Genero fuo, cioè del Conte Francefcó, andavano alla peggio nella Marca , ficcome Principe non mai fermo ne’ fuoi proponimenti, cominciò a pentirfi delle fregolate o balorde lue rifoluzioni, e a defiderare , eh’ egli non perdette il fuo Stato . Perciò nel dì 8. {a) Sanuto di Settembre fpedì fuoi Ambafciatori a Venezia (a) per colle-garfi con quella Repubblica, e co’Fiorentini in favore del Condir, Italie, te ; e fece anche fapere al Re Alfonfo di defiftere dall’ offenderlo . Si maravigliò forte il Re di querta inafpettata mutazion di volere del Duca; inviò a lui, ed anche a Venezia Ambafciatori; ma niuna grata rifpofta ne ricevette. Servirono quefti paf (ì del Duca, e il trattato di Lega fra lui, Venezia, e Firen- (b) Arnaics ze, a fare, (¿) ch’egli poi fi ritiraffe da Fano, e fe ne tor-Tom^eod!** nafle nelle fue contrade. Ed intanto nel dì 14. di Settembre fu conchiufa la Lega fuddetta in Venezia, in cui ancora entrò Sigismondo Malatefta Signore di Rimini. Eleifero in queft’ (c) Gìufiì- Anno a dì 28. di Gennaio (c) i Genoveiì pacificamente per lo-'g trio vai dl 10 Doge Rafaello Adorno, di Famiglia altre volte falita a quel- '* la Dignità . Anno di Cristo mccccxliv. Indizione vii. di Eugenio IV. Papa 14. di Federigo III. Re de Romani 5. Trovandosi in Fermo Bianca Visconte Moglie del Conte Francefcó Sforma, quivi nel dì 24. di Gennaio diede alla (d) Simonet. luce un Figliuolo (d) ; del qual parto fu immantenente fpedita Vu.F ranci fu ja nu0Va al Duca di Milano, padre di lei, per fapere qual no-Tom.^!'. 6 me fi dovefle porre al nato Figliuolo. Gli fu porto quello di Ga-Rer. Italie, lea^o Maria. Fra le fue disavventure ebbe almeno il Conte Francefcó querta confolazione. Ma trovandofi fenza danari, fpedì per -ottenerne Sigismondo Malatefla fuo Genero a Venezia, e ne ricavò quefti buona fomma, e la maggior parte ancora ne ritenne per sè a conto xlelle fue paghe. All’ incontro Niccolò Piccinino