8 Annali d’ Italia; ro, che i Fiorentini pagaffero nuovi danari: laonde parendo già iiiTata la fua permanenza in Italia , nel dì 29. del fuddetto Me-fe, venne a Padova, e volle per maggior Tua fìcurezza prendere alloggio nel Cartello. Ma perciocché i Fiorentini per loro imbrogli in Tofcana, e per li bifogni del Signor di Bologna, che era più che mai infettato da Alberico Conte di Barbiano , non poteano unir con lui le proprie forze, nè iì fentivano di voler foltenere colla fola lor borfa il pefo d’un sì difpendiofo aiuto ; e perchè nè pure in Germania erano quiete le cofe : il Re Roberto in fine a dì 13. d’Aprile congedatoli in Padova, e ritornato a Venezia, dopo qualche giorno s’imbarcò, e tor-noifene al fuo paefe , lafciando in Italia un mifero concetto del fuo nome e valore . Allora fi slargò forte il cuore a Gian-Ga-lea^o Visconte, vedendoli tolto d’attorno un tal contraditore, e torto s’ applicò ad eléguire i difegni già conceputi contra di Giovanni Bentivoglio Signor di Bologna, a cui dava il nome d’ ingrato. Fin fui bel principio di queft’ Anno aveano comincia-(a ) Cronica to gli affari d’elio Bentivoglio a prendere cattiva piega, (a) Tornai™ ^ra entrato nel dì 29. di Gennaio in ‘quel territorio il Conte Rer. Italie. Alberico con cinquecento lande -, altre fchiere condotte da Mar-CknJ^yt’ coard° dalla Rocca fi aggiunfero alle fue; e con loro parimen-7am. e od. te fi unirono Bonifazio e Nanne de’Gozzadini. S’impadronirono erti per trattato nel dì 31. della Pieve di Cento , e po-feia della Rocca. Fu feguitato l’efempio di quefta Terra da Maffumatico, S. Profpero, Galiera, Vergà, ed altre Terre. Anche San Giovanni in Periiceto nel dì 3. di Febbraio fi ribellò gridando: Viva la Libertà. Quello popolo dipoi nel dì 8. di Marzo chiamò il Bentivoglio a parlamento, inoltrando difpo-fizione di far patti con lui . V’ andò egli con due fuoi Capitani . I patti furono, che contra di lui fpararono due bombarde, l’una delle quali uccife il cavallo a lui, e l’altra Scorpione fuo Capitano . Acclamò pofeia elio popolo per loro Signori Pandolfo e Malatejla de’Malaterti. Fortuna ebbe bene elfo Bentivoglio nel dì 15. di Febbraio, di rompere il corpo di gente comandato da Marcoardo dalla Rocca, e da Alberto Pio, e di far prigioni que’due Capitani ; ma un nulla fu quelto al fuo bifogno. (b) Reduf. Avendo egli intanto implorato l’aiuto de’Fiorentini, quefti T^m'xix mandarono Bernardone lor Capitano con alcune centinaia Reu halle’ di fanti e cavalli, Francefco da Carrara (b) anch’egli inviò lo- \