Anno MCCCCIII. z j oltre cederebbe a lui Feltro e Cividal di Belluno. Mancò a ta- li promette il Governo di Milano , e perciò il Carrareiè lì cominciò ad armare, per far guerra a i due Fratelli Visconti. Molto più di lui fi preparavano i Fiorentini per la medefima danza . Spedì il Papa a Ferrara Baldaffare Coffa Cardinale con titolo di Legato di Bologna, acciocché accudire col Marchefe Eilenfe alla riduzion di Bologna. Sul fine dunque di Maggio 1’ efercito Pontifizio, comandato dal Marchefe, e da Uguccìon de’ Contar), premefìa la sfida, entrò nel Bolognefe oflilmente . Col Marchefe erano il gran Conteftabile, Carlo e Malateila de’ Malatelli, Pietro da Polenta, Paolo Orfino, ed altri Capitani di grido. Dopo aver prefo alcuni luoghi del Bolognefe, im-provvifamente marciò quell’ Armata pel Modenefe e Reggiano a i danni del Parmigiano, e grotto bottino vi fece. Indi ritornata fui Bolognefe attefe ad altre conquiile . Intanto in Milano contro la fuperbia di Francefco Barbavara ii eccitò nel dì 25. di Giugno una fiera fedizione da Antonio Visconte, da gli Aliprandi, e da altri malcontenti ; di modo che la Duchefla col Figliuolo Gian-Maria, e col Barbavara fi ritirò nel Cartello. Sopragiunto poi Antonio Porro, crebbe il tumulto del popolo; feguirono moltiiììmi ammazzamenti; e il Barbavara prefe il partito di fuggirfene a Pavia, e più lungi ancora. Il giovinetto Filippo-Maria Conte di Pavia fi trasferì anch’ egli a quella Città per cuilodirla dalle rivoluzioni. Mira-bil cofa fu il vedere fcatenarfi in quelli tempi per quali tutte le Città del Ducato di Milano le dianzi addormentate fazioni de’Guelfi e Ghibellini con fama, che gl’induilriofi Fiorentini fpargeflero sì gran fuoco dapertutto co i loro emiffarj, e colle promette d’aiuto a chiunque fi ribellaffe . Rolando Roffo co i Correggefchi ed altri Guelfi un gran turbine follevò nel Parmigiano . Nel dì primo di Luglio il Marchefe Ugo Cavalcaùò occupò Cremona e poi Crema , ed ebbe foccorfo da etti Fiorentini; Franchino Rufca fi fece padron di Como; la fazion Guelfa s’ impadronì di buona parte di Brefcia ; in Bergamo fi {cannarono fenza pietà le due nemiche fazioni; Lodi, la Martefana, Solicino, Bellinzona, e moltiiTime altre Terre , chi fi ribellò al Duca, e chi fu fottopofta a gravi omicidj e taccheggi (a). Nè (a) Bìiìus andò molto, che anche gli Scotti. i Lanài, ed altri Nobili àx~‘^or\ tv o ^ \ 1 om. ip* riacenza cacciati gli Anguiffoli, prelero m se il governo di Rcr, itaiic. quella Città. Tutto in fomma era in rivolta. In mezzo a tanto