i66 Annali d’ Italia. che i Benefizj EccleiìaiHci, fe pure è vero ciò, che narrano alia) s. Anto- cu ni. Racconta il vivente allora Santo Antonino («), ch’egli tT'zH 3 Pnma di morire coniìgliafle Ferdinando fuo Figliuolo a tenere un governo oppofto al fuo, cioè a levar tutti i Dazj ed aggravj da lui aggiunti a gli antichi, e che onoraffe più i Regnicoli, e gl’ Italiani, che gli Aragoneiì e Catalani; e che in fine mantenefie la pace da lui fatta col Papa, e Coll’altre Potenze. Perchè era privo di Figliuoli legittimi , lafciò il Regno di Napoli, come Tua conquida, a Don Ferdinando, o ila ferrante, Tuo Figliuolo fpu-rio , ma legittimato da i Papi. Gli altri fuoi Regni di Sicilia, Aragona, e Valenza, fecondo la difpofizion di Ferdinando fuo Padre , a Giovanni Re di Navarra, fuo Fratello. Per la morte di lui, e per la fucceflione del Re Ferdinando , niun movimento, niuna novità feguì nel Regno di Napoli. Ne avvenne bensì in Roma. Papa Callijlo 111. nel cui animo fi crede , che allignale un vecchio odio contra d’Alfonfo, benché nato egli foiTe in Valenza Città d’eiTo Re , ma che in vita di lui non osò di prorompere in forma pubblica, il dichiarò tofto contrario a Ferdinando, con pretendere devoluto quel Regno alla Santa Sede, e con vietare a Ferdinando il prendere titolo di Re. Cominciò in oltre a muovere Cielo e Terra, e a tener pratiche nel Regno* e co’Principi d’Italia per fargli guerra. Spezialmente di larghe offerte inviò a Francesco Sforma Duca di Milano per averlo dalla fua, ma ritrovollo tutto favorevole a Ferdinando. E qui combattono gli Scrittori fecondo le loro parzialità , cercando alcuni di giuftiticare e far comparire buon zelo la rifoluzion di Callifto in voler lufcitare nuove guerre in Italia, ed altri aggravando forte la memoria di lui pel preparamento di quella guerra . Quando fbffe vero, che Callillo ad altro non penlaffe, che all’ingrandimento de’fuoi Nipoti, nell’amor de’quali dicono, ch’egli era (h) RayiMi- perduto, (¿) avendo anche promoffo alla (aera Porpora due d’eiìì Etcitf.nnJ non degni di sì riguardevole Dignità, e creato Pietro altro fuo smonti. Nipote Duca di Spoleti, Generale dell armi Pontifizie, Prefet-'sfl'rtfaaaC' t0 di Roma, e Cartellano di Sant’Angelo, uomo anch’effo pieno Tom xxj. di vizj, come anche furono altri fuoi Nipoti peratteftato d’Enea /ter. itahc. Silvio (c): quando, dico io , folle ciò vero, e le mire lue an-pfntanu* daiTero a farpaffare la Corona di Napoli in elfo Pietro fuo Nipo- & ai,,. 3 te, come fcriffe il Simonetta : lodi chi può un sì fatto Pontefice, iv ^s‘CaS ^ ^ dire, ch’egli potè penfare a foilener le ragioni del Re Gto-Epifl. ¿69. ranni Fratello del defunto Alfonfo , 0 pur quelle di Renato d'A«- giò ;