in Annali d’ Italia. ponevano il darfi al Conte Francefco , padrone di Cremona , è sì celebre nel mertier della guerra ; o ila al di lui Figliuolo Ga-> (a) Sanato lea^o Maria, (a) Volle la fortuna del Conte, che fi trovaiie Jfeor'j0 y‘'2 Cartellano in Pavia Matteo Bolognini Bolognefe, e ch’egli per fier. Italici le irtanze di Agtieie dal Maino, parente di Bianca Visconte , tratra fle fegretamente di cedere al Conte quella Fortezza . Perciò al Conte da lì a poco fi diedero la Città e Cittadella di Pavia , con che egli aflùmeffe il titolo di Conte di Pavia , nè quel popolo forte più fuggetto a Milano. Ed ancorché prefentita cotal intenzione de’ Paveiì , foffero venuti gli Ambafciatori Milaneiì per lamentarfene, e per efigere fecondo i Patti, che le Città prefe dal Conte fi fottometteffero non a lui , ma alla loro Repubblica : tali feufe, belle parole, e promefle sfoderò il Conte, eh’ eglino benché mal contenti , fé ne tornarono a Milano, nè credettero ben fatto il litigar oltre , e molto meno il rompere la buona armonia col loro Generale, giacché non riufeì loro con nuova fpedizione a i Veneziani d’indurli a verun accordo. Trovò lo Sforza nella Cittadella di Pavia danari, gioie , affaiffimo grano e fale , -e gran copia d’attrecci militari, tutto con gran fedeltà a lui confegnato dal Bolognino . Nè perdè egli punto di tempo ad ordinar la fabbrica di quattro Galeoni , e d’altri Legni , col difegno già conceputo di formar 1’ affedio di Piacenza. Intanto il Cartello di S. Colombano non potendo più reggere, e difperando il foccorfo, fe gli rendè . Sul principio d’Ottobre imprefe il Conte Francefco l’affedio ^1 Piacenza per terra (¿), affiftito nel Po dall’Armata navale, Piacentini, ^en Provveduta di cannoni e d’ altre macchine militari, e condot-Tom. 20. ta da Bernardo e Filippo EuJìachL da Pavia. Nell’efercito fuo Her. itahc. contavano i due Fratelli Piccinini Francefco e Jacopo , Guid-Antonio, o fia Guidalo Signor di Faenza, Carlo da Gonzaga, Aleffandro Sforma fuo Fratello , il Conte Luigi del Verme , il Conte Dolce dall’ Anguillara, ed altri valenti Capitani. Alla di-fefa di Piacenza ftavano Gherardo Dandolo Provveditore de’ Veneziani , e Taddeo Marcheje d’Elle lor Capitano con un nume-rofo prefidio. Molti affalti furono dati a quella Città , giocavano incertantemente le artiglierie; ma niuna apparenza v’era di fu-perare così grande , così popolata , e ben difefa Città. I Veneziani , poiché mancava loro maniera di fare un Ponte fui Po, per recar foccorfo alla Città fuddetta, fi accinfero a fabbricare una potente flotta di Galeoni, e d’ altri Legni da condurfi per Po a quel-