XXXII » toio : y^en. Fr. noflro Francifco Angelo Epifcopo Ferstrano Infilicene » fi ree Corficce, ejusque Cìvìtatum , terrarum, & loco rum omnium pro » nobis , & Rom. Ecclefia in temporalibus Gubernatori. Di Niccolò V. » SucceiTor di Eugenio, fon citate dallo fcrittore ultimo della di lui » vita due lettere dell’ Archivio Apoftolico, date lo fteffo anno, in » cui morì Eugenio, cioè il 1447. Nella prima de’ 23. Aprile confer-» ma Nunzio, e Governatore di C orfica il predetto Vefcovo; e nell’ » altra del primo Luglio il Pontefice ordina a Fr. Jacopo de’ Predi-» catori di confegnare a nome fuo al Doge di Genova le fortezze »di Biguglia, Corte, e Baftia, delle quali il Doge avea il gover-» no anche di prima. Ma come lo avene, fi deduce da altro Diplo-» ma dello fteifo Pontefice del dì 4. Luglio 1451. mentre ivi fi di-» chiara nulla la conceffione fatta a’ Genovefi da Eugenio in pregiu-» dizio del diritto d’ Alfonfo Feudatario, e fi dichiarano invafori i Ge-» novefi ( Vit. Nie. V.p. 40. & go. ) Se a quefti documenti fi uni-» fcano quei di già portati nella Pref. del Tomo Vili, e ciò che fi è »detto nelle Prefazioni antecedenti, fi troverà la Sovranità della S. »Sede, interrotta molte volte, come negli altri Stati, ma riftorata »ancora, e continuata per quafi fette fecoli: Hodie tamen Papali » autori tale eam poßidere Genuenfes crcòuntur, dice un Eretico, fe » merita alcuna fede ( Conring, in not. ad Epifi. vi. Leonis 111. ) La »Sovranità Pontificia egli è certo, che non è venuta mai meno nè » quivi, nè in altra delle Provincie e Città comprefe nelle dona-» zioni. Perchè oltre alla natura de’ beni Ecclefiaftici affai diverfa » da quella degli altri beni, come è noto da tanti Canoni, e da tanti » Decreti de’ Pontefici, Nulla antiqua dierum poffeflìo juvat aliquem » mala fidei poßejforem ( lib. z. Tom. z6. cap. ó. de prcefcr. ). » Il Sig. Muratori, che conobbe iti quefti Annali le antiche ragio-» ni della S. Sede, le lafcia infenfibilmente venir meno, e giunto » all’an. 1466. dice di Francefco Sforza: --Giunfe in fine a fignoreg-» giare il nobili/fimo Ducato di Milano, e la fuperba Città di Ge-» nova colla Corfica—confiderandola, come dipendente da’Genove-»fi. Anche il Rinaldi coll’ autorità del Simonetta in detto anno » ( n. 8. ) e l’anno 1487. (n. S. ) parlando de’ tumulti di Corfica » compreiiì da’ Genovefi , e anche nel fecol feguente fcrive di quell’ » Ifola, come non più fpettante agli Aragonefi, ma a’ Genovefi. Ma » per altro non lafcia di quando in quando di rammentarne la So-» vranità Pontificia nella terribile Bolla, in Ccena Domini', dove il » Sig. Muratori, che altre volte con piacevolezza intempeftiva chia-» mò le fcomuniche armi [puntate, non favorifee di ricordare i dirit-»ti della Santa Sede con tal documento, che prevale ad ogni altro; » anzi