Anno MCCCCXXVL 119 più memorande, che fuccedeiTero in Italia, minutamente de-fcritta da Andrea Biglia, e dal Redufio (a). Era in pena il (a) Red,/. Pontefice Martino (¿) per quefta rabbiofa guerra non tanto pel Jt l*9‘ fuo paterno amore verl'o tutti i Criiliani, quanto per benevo- (b)* Po^ius lenza particolare, eh’ egli profetava al Duca, da cui riconofce-H,fl- L <°-va molti benefizj , e maffimamente la liberazione di Napoli. Il ìudi't. perchè, fecondo il Sanuto, mandò per fuo Legato a Venezia Giordano Orjino Cardinale e Vefcovo d’Albano, con ordine d*i maneggiar pace fra i Potentati nemici. Ma il Sanuto falla. Niccolò Albergati Cardinale di Santa Croce e Vefcovo di Bologna quegli fu, che fpedito dal Papa v’andò (c). Trattoiìì per (0 Cronica. più mefi di queila pace (d), e finalmente fu efla conchiufa ne! djo Bo^jr dì 30. di Dicembre dell’Anno prefente con varj Capitoli favo- Rer. Italie. revoli ad ognuno de’Principi Collegati; e fpezialmente fu ac- (d) Billius cordato, che Brefcia con tutto il fuo territorio reilaife in po- róL. V/a* tere e domìnio della Repubblica Veneta . Abbiamo da Giovan- Rer. Italie. ni Stella (e) , che nel dì 9. d’ Aprile dell’ Anno prefente il Du- \ ca di Milano ilabilì pace con Aìfonfo Re d’ Aragona, e gli die- Genuen. tÒ, de in depofito , o fia pegno per ficurezza di fua parola, le Ca- '7- Rer-hai. ilella di Porto Venere e di Lerice: il che difpiacque non poco al popolo di Genova nemiciifimo de’Catalani. Ebbero ancora eifi Genovefi guerra in mare co’Fiorentini ; ed eifendo entrati nel Mele di Settembre in quella Città i fuorufeiti coll’ eccitare una fedizione, furono valoroiamente refpinti e ricacciati fuori da que’ Cittadini. Quiete fi godè in quell’Anno nel Regno di Napoli;, (f) fe non che la Regina Giovanna con de i pretefti mandò il Nap^i'e°t™f' campo addoifo al Conte di Sarno, e gli tolfe Sarno , Palma, ed Tom. xxi. altri Luoghi: tutto ciò per compiacere al Papa, che defiderava diReJ.' I.talic-accomodar di quelle Terre Alberto Conte di Nola di Cafa Orfina, Annai'"'1" acciocché egli rilafciaife Nettuno ed Ailura ad Antonio Colonna Tom• todem-fuo Nipote, Principe di Salerno, ficcome avvenne. Proccurò in oltre eifo Pontefice una maggior fortuna ad eifo fuo Nipote, ac-caiàndolo con Poliffena Ruffa, la quale doveva ereditare il Marche fato di Crotone, e la Contea di Catanzaro con affai altre Terre. Fece il medefimo Papa in queil’Anno a dì 24. di Maggio una promozione di dodici Cardinali Cg)., perfone tutte degne della fa-era Porpora. SSa? Tomo ÌX. I Anno