Anno MCCCCLIII. 2.53 go, Manerbe, ed aiTaiiTime altre Terre, e molta parte della pianura di Bergamo vennero alla divozion del Duca di Milano. Pofto poi l’affedio a gli Orci Nuovi nel dì 12. di Novembre, lo sforzò egli nel dì 22. alla refa , e Soncino anch’ elio tornò alle fue mani. A tanti progreffi contribuì non poco l’eiTerii precipito-iamente ritirata a Brefcia 1’ Armata Veneta per trovarii troppo inferiore di forze alla nemica. Così terminò la campagna dell’ Anno prefente , e le foldatefche furono distribuite a’ quartieri d’ inverno. Avea il Pontefice Niccolò mandato a’confini in Bolo- (*)Cronica gna Stefano Porcaro Nobile Romano per fofpetti del fuo uraor^5^1 torbido, (a) Tramò coftui una congiura con alcuni Romani co n-Rer. Italie. tro la vita e lo Stato dello fteffo Papa ; e nella fella di Santo vifIa^"’olai Stefano dell’Anno precedente fi partì all’improvvifo da Bolo-kp.ì.t.j, •gna fenza licenza del Cardinal BeJJarionc Legato di quella C\t-Rer. Italie. tà . Con tutta fretta ne fpedì il Cardinale per un Corriere 1’ av- ^a^ifeol vifo al Papa , il quale avendo tolto meffe buone fpie in campo, Raynaid. (¿) fece nella Vigilia dell’ Epifania prendere effo Porcaro in ca- Ann- Eu' fa lua con alquanti de’fuoi partigiani, che già erano in armi. Formato il fuo proceffo , fu nel dì 9. di Gennaio impiccato per la gola . Soggiacquero alla medefìma pena altri de’fuoi congiurati, ed altri furono banditi. Intenzion di coftoro era di ridurre Roma all’ antica fu a libertà. Ma per un Papa, che facea tanto di bene a Roma, fa tanto più orrore un così nero attentato . Anno di Cristo mccccliv. Indizione II. di Niccolo’ Y. Papa 8. di Federigo III. Imperadore 3. SUl principio di queiFAnno il vecchio Re Renato , impa-zientatofi ( non ne fappiam bene la vera cagione ) della fua dimora in Italia, fi congedò dal Duca di Milano (c) , e sfin. i. 23 fenza che fi trovaffe maniera di ritenerlo, volle tornarfene colle Tom' *’•. fue genti in Francia, datogli il paffo da Lodovico Duca di Sa-^eA‘ uie' voia. Lafciò in Italia Giovanni fuo Figliuolo, che portava il titolo vano di Duca di Calabria, giacché i Fiorentini il voleano per loro Capitano , affiti di opporre quefto Principe Angioino ad Alfonfo Re di Napoli. Con tutti poi gli ufi?} premurofi adoperati dal Papa per intavolar la Pace fra le Potenze guerreg- gian-