314 Annali d’ Italia, prefo per loro Generale Federigo Conte di Utbino, inviarono il campo intorno a Volterra, da ogni parte bloccandola. Anche il Papa vi mandò molte delle iiie milizie per timdpe, che quello picciolo fuoco crefcendo producete un incendio maggiore . Ne ebbero ancora dal Duca di 'Milano. Per alcun tempo Fu anguftia* ta quella Città in maniera, che non apparendo fperanza di foc-corfo, furono obbligati i Cittadini a fottometterfi. 1 Capitoli dell’accordo erano già fóttofcritti, e dovea rellar falva la Città; ma uno fcellerato Veneziano , per nome Giovanni, di nafcoiìo v’introduffe i foldati , e gli animò al facco . Rellò la mifera Città preda.di quella fregolata gente , contuttoché il Conte d’Urbi-no facefie ogni sforzo per frenare tanta iniquità , e faceife poi impiccare quel Veneziano. Così tornò Volterra alle mani de’Fio-rentini, e laddove ella dianzi fi pretendea piuttofto Collegata che fuddita loro, perdè tutti i fuoi Privilegi,e fi vide piantare addoifo una Fortezza capace di tenerla in freno da lì innanzi. « Gujche- Pafsò a miglior vita nel dì 28. di Marzo (a) vigilia di Pafqua, TaAUijò’/?1 ^mede° IX. Duca di Savoia in età di foli tr.entafette anni. Ne’ de Savoyc bei giorni della fua vita fu egli afflitto dal mal caduco, o fia- dal T°msimon t Epilepfia; ma .egli ficcome pieno delle Maffime fante del Vange-Vu.Francifci 1° » riceveva quella afflizione col medefimo voltc^ con cui altri sfon. riceve le felicità di quella vita. Inefplicabil era il fuo amore, e Re'r itàiic *'ua liberalità- verfo de’ Poveri ; in una parola , tali furono le Cono. ifl. fu e Virtù, e maffimamente la Religione e Pietà, che meritò da’ di Milano. {uoi P0p0li il titolo di Beato ; e fu anche detto , che alla fua tomba erano per virtù divina fuccèdute varie miracolofe guarigioni. A lui fuccedette nel Ducato di Savoia e Principato di Piemonte Filiberto fuo Figliuolo primogenito . Anno di Cristo mcccclxxiii. Indizione vl di Sisto IV. Papa 3. di Federigo III. Imperadore 11. IN queil’Anno ancora la Flotta dell’armi Criièiane , comporta di Galee Pontifizie, Veneziane, e Napoletane, pafsò a’ danni de’Turchi, m^i fenza che'fi polla contare imprefa alcuna (b) Sanuto degna di memoria. Quel che è peggio, i Turchi vennero fino w°rTo 22'*n Friuli e recarono a quel paeie incredibili danni {b). Già ve-av. itaUc. demmo, che Ercole EJlenje, Figlio legittimo e naturale di Micci lo III.