Annali^ Italia. rendere loro effo 'Cartello e la Città con buoni patti, facendo- fli ognuno fperare buon trattamento dal Senato di Venezia. Eb-e falvocondotto per potere fpedire a Venezia Ambafciatori e li fpedì, ma non poterono impetrare udienza. Andato poi il Carrarefe nel Campo de’ nemici col Figliuolo, fu ivi tenuto a bada, tanto che il popolo Padovano , maneggiati i proprj inte-reffi , fece entrare nella Città le bandiere di S. Marco, e diede a’Veneziani il portello della Città. Altrettanto fece Giacomo da Panego , con aprir loro le porte del. Cartello . Ora trovandoli 1’ infelice Carrarefe in mezzo a sì fiero naufragio, non fapea a onal partito appigliarli, fe non che Galeazzo da Mantova il confortò e configliò di paflare a Venezia per gittariì a’piedi di quel Senato, promettendogli perdono e buoni effetti della benignità de’Signori Veneziani. Si portarono i due Carrareiì colà in un Ganzaruolo nel dì 30. di Novembre, ed ammerti all’udienza del Doge Michele Steno , fi proftrarono a’ fuoi piedi i confeiTando la loro temerità, e addimandando mifericordia e grazia. Altra rifpofta non ebbero, che rimproveri all’ingratitudine loro , e furono mandati nelle prigioni , dove era anche Jacopo altro Figliuo- lo d’erto Francefco da Carrara, dove fletterò fino al Gennaio dell’ Anno feguente nel continuo martirio della confiderrzione del precedente felice loro flato, e dell’ infeliciffimo prefente . Inclinava la clemenza Veneta a lafciar loro la vita ; ma coniiderate meglio le cofe nel Configlio de’Dieci, fu rifoluta la lor morte , ed eleguita fenza dimora la fentenza contra di Franee-feo 11. Padre nel dì 17. del fuddetto Mele, che fu rtrangolato in prigione, nè gli mancarono peccati deg;ni dell’ ira di Dio ; e poicia nel dì 19. furono i fuoi Figliuoli Francefco 111. e Jacopo tolti anch’ erti di vita col laccio . Reftarono altri due Figliuoli di Francefco II. cioè Ubertino e Marftlio, da lui mandati a Firenze, contra de’quali fu porta taglia. Il primo infermatoli non so di qual male in quella Città finì di vivere nel dì 7. di Dicembre del 1407. Marlilio avendo nell’Anno 1435. un trattato in Padova, fi portò a quella volta; ma feoperto nella Vii-fa) Ddayt. La di Carturo del territorio Padovano nel dì 17. di Marzo (<*), TReT fuhc Pre^° e condotto a Venezia, lafciò la terta fopra un palco nel dì 2.8. d’erto Mefe. Ed ecco dove andò a terminare la tela de gli ambiziofi difegni di F rancefco Carrarefe, con ingrandimento notabile in Terra ferma dell’inclita Repubblica di Venezia, che rtefe la fua fignoria fopra le riguardevoli Città di Padova, Ve-