Anno MCCCCLV *59 vittoria. Tuttavia il Piccinino , ficcome inferior di gente, (a) (*) Neri fi ritirò a Caftiglion della Pefcaia, che era del Re Alfonfo, e&ammcnt ebbe anche a tradimento Orbitello . In quella picciola guerra Tom. >s. non men le fue milizie, che quelle de’ Collegati rimafero disfat-Rtr- Italic. te, ed egli fi riduffe ad avere non più che mille perfone. Se non era il Re Alfonfo, che gli mandaffe vettovaglie per mare, quelle sì manefco guerriere non poteva più fufliftere. Sul principio di Luglio (/■) Giovanni cT Angiò, Duca di Calabria di fo- dl Bologna ', lo nome, e Figliuolo del Re Renato; veggendo ellinta ogni fuzTom.tod. Ijperanza di entrare nel Regno di Napoli per cagion della Pace fatta da’ Fiorentini col Re Alfonfo , rinunziò al Generalato di quella Repubblica, e fplendidamente regalato da effi Fiorentini, fe ne tornò in Francia, e pafsò per Bologna. Giberto da Correggio, che con cinquecento cavalli era ito ai fervigio de’ Sanefi, e prefo da loro per Generale, fcoperto , che teneva Segreta intelligenza col Piccinino , qual traditore fu in Siena uc-cifo. In quei!’Anno ancora il Re Alfonfo per l’odio che portava a’ Genovefi , fece loro gran guerra per mare (c) con una grolla Flotta fpedita fotto il comando di Bernardo Villamarino , Gino,.. 1. ed anche per terra co’fùorufciti Adorni e del Fiefco. Pietro da Cawpofregofo Doge di quella Repubblica contra di tutte que- Tom. n. fte forze fi feppe così ben foftenere, che andarono in fumo lutici tutti gli sforzi de’fuoi nemici. Anno di Cristo mcccclvi. Indizione ìv. di Callisto Ili. Papa i. di Federigo III. Imperadore 5. FU quefto finalmente Anno di Pace. Reftava tuttavia Io Stato di Siena involto nella guerra per cagion di Jacopo Piccinino, che s’era afforzato ad Orbitello. (d) Inviarono ben-^ Gobllin-sì i Sanefi le lor milizie colle poche de’ Collegati rimafte in pun.pap*, aiuto loro all’ attedio di quella Terra ; ma apparenza non v’era di poterlo cacciare di là. Pertanto i Sanefi inviarono Enea Silvio celebre lor Vefcovo a Roma a pregare il Papa, che inter-poneffe gli Ufizj fuoi paterni pretto il Re Alfonfo, acciocché fi metteffe fine a quella briga, che troppo li fmugneva, e pe-fava lor fulle fpalle. Accompagnato dunque da i Minillri Pon-tifizj pafsò Enea a Napoli, e con tale eloquenza e deftrezza fi R i ma-