Anno MCCCCLXII. <• 181 be delia medefima Piacenza. Era ivi Governator dell’ armi Corrado Fogliano, Fratello uterino del Duca, il quale addormentò e burlò que’ forfennati, con fottofcrivere tutti quanti i Capitoli, che etti addimandarono, così che li fece defiflere dal ribellare la Città contra del Duca. Venute poi alcune fquadre di genti d’armi a Piacenza, maggiormente fermarono l’empito d’effi Villani. Tuttavia continuando effi nel loro ammutinamento, nel dì cinque di Maggio giunfe Donato Milanefe colle genti del Duca, e data loro battaglia , li disfece colla morte e prigionia di moltiflimi, de’quali furono impiccati i più col- Ì>evoli. Fu prefo il* Conte Onofrio Anguittola, che s’era fatto or Capo , e condennato a perpetua carcere. Per quefla rivoluzione gran gente fi partì da quel territorio, che perciò ri-mafe in cattiviffimo flato. Anche il Conte Tiberto Brandolino, che era flato mandato a Piacenza per que’ rumori nel dì due di Febbraio, chiamato poi a Milano, fu meiTo in dura prigione per ordine del Duca, imputato d’aver tenuta mano co i Concittadini follevati, e che ettendo già in accordo col Duca d’Angió , e con Jacopo Piccinino, fofTe per fuggirfene alla lor parte. Era valentiffimo Condottier d’armi, ma dicono ancora, che non avea pari nella crudeltà. Quefli poi nel dì 12, di Settembre per difperazione fi tagliò nelle carceri la gola, fe pure altri non l’aiutò a terminare la vita. Intanto il Duca Francefco per la fua buona compleffione il riebbe dalla temuta idropiiìa, in maniera nondimeno, che non riacquiflò più il folito buon colore del volto, nè la primiera agilità delle membra. Si applicò poi col vigore di prima a foilener gl’ in-tereffi del Re Ferdinando, che fi trovavano tuttavia in mala politura, per mancanza fpezialmente di pecunia, quantunque sì il Papa, che il Duca pagaiTero puntualmente le rate pattuite. Sul principio della State del prefente Anno ( a ) il Principe (a) 5;mona, di Taranto, e Jacopo Piccinino attediarono Giovenazzo, e coll’ yit- Frane. artiglieria forzarono alla refa quella Terra. Coll’ufo della fletta Yom^xxt.' forza conquillarono Trani e Barletta. Non poterono già vincere Rer. Italia Ariano ; e intanto s’impoffefsò il Duca Giovanni di Manfredonia, e de’Luoghi circonvicini, per lo che le di lui genti conti-* nuarono le fcorrerie e i Taccheggi per la Puglia, finattantochè uf-nitofi il Re Ferdinando con Alejfandro Sforma Condottiere dell’ armi Sforzefche, andò coll’ efercito fuo ad accamparti un miglio luu. m 00