Anno MCCCCIV. *5 Si trattò poi di Pace, vi s’interpofero anche i Fiorentini; ma nulla lì potè conchiudere : così alte e fcure erano le preten-iìoni de’Veneziani. Il perchè Francefco da Carrara, fapendo , che Venezia da tutte parti affoldava gente, fi determinò alla difefa con gran coraggio. Fu preio per Generale da i Veneziani Malate/la de Mal&tefli Signore di Pefaro, che feco menò mille lancie ; fecento altre ne conduffe Paolo Savello, oltre ad altri Condottieri, e fi diede principio ad un’ arrabbiata guerra (a) . Grande era lo sforzo di gente d’armi, che fece il (a) Senato Veneto, tentando con tutte le fu e forze di penetrar ne’ Rnc™ilai'ic.' ferragli del Padovano . Mirabil era all’incontro la refittenza del Signore di Padova, il quale facendo conofcere a Niccolò Mar-chele di Ferrara, e al popolo Ferrarefe, che la rovina fua fi tirerebbe dietro quella de’vicini, tanto fi adoperò, che il traile feco in Lega; laonde anch’egli, prefo al fuo foldo il gran Con-tejlabiley e Manfredi Conte di Barbiano con quattrocento lancie , e meiTe in marcia le foldatefche fue proprie, andò in aiuto del Suocero . La prima imprefa , che fece , fu di togliere a i Veneziani le Terre del Polenne di Rovigo, loro impegnate ne gli anni addietro . Ma eccoti in armi anche il Marchefe di Mantova per fargli guerra , ficcome Collegato de’ Veneziani. Fune-Ilo colpo fu quello al Carrarefe, perchè l’obbligò a dittraere le fue forze fui Veronefe. Aveano le genti del Padovano riac-quiftata Pefchiera ; ma il Gonzaga nel dì 30. d’Agofto andò ad accamparli intorno a quella Terra. Saputoli in Verona, che quella gente ftavafene fprovveduta, e con poco buona guardia, le milizie Carrarefi , condotte da Cecco di San Severino , all’im-prowifo giunterò colà, e sbarattarono quel campo colla prefa di trecento uomini d’armi, e di tutti i carriaggi. Ciò non ottante etto Gonzaga co i rinforzi venutigli da Venezia, cominciò a prendere le Caftella del Veronefe ; nè forze v’ erano da impedirlo . Seguirono poi nel decorfo di queft’Anno varj fanguino-fi incontri fra l’armi Venete e Carrarefi fui Padovano. Avendo Malatefta de’Malatelti Generale de’Veneziani, non so fe di fua o d’altrui volontà, rinunziato il bafton del comando, fe ne tornò a Pefaro, e in luogo fuo eletto fu Paolo Savello. A£ falirono pofcia i Veneziani con grolla Armata di navi le Baftie, che il Marchefe di Ferrara avea piantate a Santo Alberto, e le prefero: il che cominciò a far paura alla ftelfa Ferrara. Nè minor affanno diede la loro Armata grande di terra alla Città