Ili Pontefici. Sempre dunque più mi confermo nella rifoluzione prefa da principio, e Tempre nelle mie Prefazioni manifeilata, approvata ancora dal Regnante Sommo Pontefice Benedetto XIV., cioè di corregger quello, che è degno di correzione, ma dentro i limiti della più leverà moderazione, fenza fervirmi di termini afpri, e pungenti , i quali in nefìuna maniera convengono a chi profefia Cri-itiana Religione, e molto meno a chi àlla milizia Ecclefialtica è aferitto. Ma è ormai tempo, che paifxamo a riferire i due Articoli del Giornalista, che leggonfi nel Giornale de’ Letterati per l’anno 1747. ilampato in Roma appreiTo li fratelli Pagliarini. Il primo Articolo ( che è il xxiv. ) così dice alla pag. 267. » Comprende queilo Volume , come F antecedente, un Secolo in-» tiero dall’ an. 1400. al 1500., e con eilo terminano gli Annali d’I-» talia del Sig. Muratori. La minor mole di effo promette maggior »brevità de’ noltri Eitratti. Ma le avventure, anzi vicende d’Italia, » e ipecialmente della Stato Ecclefiailico epilogate in effo perfuado-» no in contrario. Si aggiunge, che 1’ eruditiffimo Annaliita così con-» chiude il fuo valto lavoro.— A chi bramaffe la continuazione del* » la Storia d’Italia, facile farà il trovarla maneggiata dalle penne di » molti Storici Italiani. Ne ho ancor io recato un buon faggio nel-» la Parte II. delle Antichità Eitenfi, già data alla luce; e però tan-» to più mi credo difobbligato dal farne una nuova dipintura-. Or » di queito buon faggio di Storia chiunque ha contezza, sa altresì, » che in eiTo altrettanto fi efalta la nobil Cafa d’ Elle , quanto fi » deprime la S. Sede, e i di lei certiiìxmi diritti nella parte Boreale »dello Stato di effa, fine primario dell’ Autore, e nel diitendere »quel groflo Volume, e nel fomminiilrare all’ Italia i nove Tomi »de’fuoi Annali. Che però abbracciandoli in quell’ ultimo, che ci »rimane da riferire, i fondamenti, a cui s’ appoggiano le opinioni, » »e gli argomenti, che perfuadono il falfo a gl’ineruditi, e a’ mal-» contenti: noilro impegno fi è d’ additare il vero; affinchè i mede-» fimi abbagliati dal lultro di Scrittor tanto celebre, 0 non trionfino, » o non formino idea finillra dell’ operato da’ Romani Pontefici in » ordine al loro dominio temporale. Speriamo, che abbian ciò a gra-» dire anche gli Eruditi; allorché vedranno per via più breve, e più »agevole, lungi da difpute, e da fpeculazioni, colla feorta in mol-» ti luoghi del Sig. Muratori medefimo, efler da noi condotti a quel » fine retto, e giullo, da cui fi è pretefo di deviare altrui per caufe » a noi ignote. Seguiremo dunque anche in quello Volume il me* »todo incominciato, dividendolo in due Articoli. Ci dipartiremo pe-» rò da effo nell’ orditura., perchè le materie, di cui tratta, hanno me-