<3» t) ') r| «3P- dal Palma, dipinse alle Vergini e altrove sul carattere dell’ultimo. Dura però il sospetto, che quello stile venga dalla mano stessa del Palma suo amico, e solito ad ajutarlo. — Dopo il Gamberati si nomina un Jacopo Alberelli, allievo del Palma, che avea dipinto il Battesimo di Cristo agli Ognissanti, ora perduto. Il Ridolfi ne scrive brevemente, nominandolo anzi Albarelli, e dice che scolpì il busto pel deposito del maestro, in SS. Gio. e Paolo, a cui avea servito trentaquattro anni. — E pure ricordato fra’ manieristi palmensi Camillo Ballini, e per la sua maniera piacevole, benché non vigorosa, adoperalo nel palazzo ducale. Il Boschini lodò il Bianchi, il Donati, il Dimo, veneti e amici suoi, degni però di poco encomio, ed anche dagli scrittori taciuti.— Ma passando a Trevigi s’affaccia per primo Ascanio Spinella, nobile di quella città, tenuto fra i seguaci del Palma, da cui talora si discerne a fatica. É de’ più esatti nel disegno, e colorisce con soavità e grazia di tinte, pittor degno che si conosca in patria, ove è il più e il fiore delle sue opere. Dipinse ivi per varie chiese ; e in San Teonisto meglio forse che altrove; nè altri espose pitture al pubblico più di lui, se si eccettui un Bar-tolommeo Orioli, che intorno agli stessi anni lavorò ivi da buon pratico, e con minor nome. — Dal Burchiellati, storico della città e contemporaneo, a questi si dà per compagno Giacomo Bravo, pittor di figure e di ornati, che si veggono tuttavia, e non si sprezzano. — Paolo Piazza da Castelfranco, che poi, fattosi cappuccino, si nomò il P. Cosimo, è riposto dal Baglione fra buoni pratici e fra gli scolari del Palma, col quale nondimeno ha poca somiglianza, avendo formato un suo proprio stile, non vigoroso, ma aperto e dilettevole; sì che piacque a Paolo V, all’ imperadore Ridolfo II, al doge Priuli, i quali si valsero della sua abilità. La capitale e lo Stato hanno non poche sue pitture a fresco e anche tavole : e ne ha pur Roma, ove in palazzo Borghese dipinse fregi bizzarri in più camere, e nella gran sala istorie di Cleopatra, e in Campidoglio, presso i Conservatori, un Deposto assai lodato. Stando in Roma attese alla istruzione di Antonio Piazza, suo nipote, che, tornato in patria, vi fece a Santa Maria il gran quadro delle nozze di Cana, una fra le opere