87 profani lestè osservate nei dintorni del vetusto Torcello ; frammenti di greche epigrafi, cippi cinerari, colonne migliari, sarcofaghi, basso-rilievi, anticaglie d’ogni specie e figura, servono uniti a testimoniare (fatta anco astrazione dal fenomeno qui ed altrove notato riguardo all’ apparente innalzamento progressivo del livello del mare, sia per causa d’ avvallamento di queste spiaggie, sia per altre naturali perturbazioni tuttora a noi ignote), servono a provare, abbiam detto, come in epoca rimota queste isolette erano ameno soggiorno a stabili abitatori, da’ quali le utili discipline venivano coltivale, e le arti belle tenute in pregio per quanto la condizione dei tempi poteva permettere. E bensi vero che le varie impronte caratteristiche di quegli oggetti, le circostanze che gli accompagnano e le particolarità della posizione in cui furono rinvenuti, devono farli distinguere in tre diverse categorie ; cioè in monumenti indigeni, o, per meglio dire, locali, e sono quelli la cui esistenza è indicala da rovine disperse, e per fondazioni tracciate fra l'erba da solchi e da zone di languente vegetazione, e quelli eziandio che a mezzo di ampi e profondi scavi si scoprono stabiliti molto sotterra, ove, senza la presenza loro, direb-besi ardita cosa congetturare che in altre età l’uomo abbia l’orma sua colà impressa; in ispoglie e materiali tolti alle vicine città di Aitino, Eraclea, Grado, Opitergio, Aquileja ; finalmente, in ruderi qua recali dalle greche contrade : distinzione che in qualche modo potrebbe determinare anco la età diversa da assegnarsi a queste tre classi di monumenti. Ma la costruzione navale e le arli che se le riferiscono, ebbero novelli e maggiori incrementi nei secoli posteriori. Già la marina de’Veneziani acquistata aveva celebrità, e qualche grado di preponderanza al principio del sesto secolo, framezzo all’ abbandono ed alla barbarie in che allora trovavansi le allre popolazioni italiane. A’ Veneziani ricorse infatti Belisario, condottiero delle armi imperiali di Giustiniano, il quale, continuando la guerra co’ Goti, nell’anno 536 ottenne navi e soccorsi, per cui gli si rese agevole la conquista di Ravenna, città allora forte, importante metropoli e