Annali d’ Italia. fcovo di quella Città, ii fece proclamar Doge ; ma non giunfe al fine d’effo Mefe, che fu detronizzato. Per la terza volta nel dì 8. di Giugno tornò ad effere Doge Lodovico F'egofo. A tutti quelli movimenti flava attento Francejco Sforma Duca di Milano, uomo di fina accortezza ; e ficcome egli amoreggiava da gran tempo quella ricca e potente Città, cominciò di buon’ora a preparare i mezzi per ottenerne il fine. Il primo palio fu quello di non irritare Luigi XI. Re di Francia, che manteneva le fue pre-tenlìoni fopra Genova. Tanto fi maneggiò, che ottenne da elfo Re la rinunzia di quelle ragioni in favor fuo: nella qual’ occafio-ne fi efibì di far prendere in Moglie a Galeado Maria fuo Pri- (a) Cronica mogenito una Principelfa di foddisfazione del Re (a). Venuto a %om°xvui notiz‘a di Lodovico Gonzaga Marchefe di Mantova quello trattale/-. Jtalu. to, fe ne chiamò molto offefo, perchè elfendo già feguiti gli Sponfali fra una fua Figliuola, ed elfo Galeazzo Maria, fi trovava afpramente burlato dal Duca. Da ciò venne , eh’ egli s’ unì co’Veneziani, da’quali fu prefo per lor Generale di Terra ferma. Anno di Cristo mcccclxiii. Indizione xi. di P i O li. Papa 6. di Federigo III. Imperadore n, E Rasi ridotto dopo la rotta ricevuta a Troia il Duca Giovanni d’Angiò in molte anguftie per mancanza di danaro (i>) Gobcii. (¿), nè Jacopo Piccinino, che faceva bensì la figura di fuo Ca-fil'*™'- pitano , ma era in fatti padrone del medefimo Duca, fapea come fornire al bifogno. Inforfe lite fra Rogeroito Come di Celano, e Cobella fua Madre. Ricorlb il primo al Piccinino, che non tardò a palfare colle lue armi colà, il frutto, che ne riportò lo fconfigliato Rogerotto, fu, che il Piccinino prefe Celano, e tutto lo miiè a facco, con far ivi groíib bottino di vafi d’oro e d’argento e di pietre preziofe, e di gran quantità di grani e di pecore, con che rillorò 1’ Armata fua. Pofcia durante il verno af-lèdiò Sulmona, e le ne impadronì, con farli pagare da que’Cittadini cinque mila Ducati d’ oro. Era anche andato il Re Ferdinando a mettere l’ailedio ad un Caltello di Marino Principe di Rofl’ano e Duca di Selfa. Venne a quella volta i! Piccinino, e il Re fu obbligato a ritirarli a Capoa: tutte azioni, che fecero ri-forgere in alto il credito del Piccinino , che dianzi s’era molto abbai-