Anno M C C C C L X X XIII. 545 rj fiti ebbero delle percofle i Veneziani, fuggendo fempre l’accorto lor Generale Roberto le occaiìoni d’una giornata campale. Ma con tutto quefto fi cominciò a vedere una gran languidezza nell’operare del Duca di Calabria, che niuna imprefa coaduce-va a fine; nè per quante iftanze faceffe il Duca di Ferrara d’ef-fere aiutato a ripigliare Rovigo , e 1’ altre Terre di quel Poleiìne e le confinantinulla mai potè ottenere; di maniera che terminò con tante belle apparenze l’Anno prefente in aver faccheggia-to un ampio paefe , ma fenza alcun iodo vantaggio di quella Lega appellata Santifiìma, perchè era comprefo in effa il Pontefice. Nell’ultimo di di Febbraio di queft’Anno (a) diede fine al(3) Benvtni fuo vivere Guglielmo Marchefe di Monferrato, e perchè non re-ito di lui prole mafchile , ebbe per fucceffore nella Signoria Bonifh- stoàfinat ^io fuo Fratello minore. Furono novità in Genova nel dì 2^. di No- lo. XXIII. vembre (b). Paolo Fregofo Cardinale ed ambiziofo Arcivefcovo di ^ quella Città , congiurato con altri della fua Famiglia , afpettò, che iji a Geno, Batijlino Fregojo Doge di quell^ Repubblica veniile a vifitarlo. Veri- va'^'rj}o], ne, e il ritenne prigione nelle ftanze dell’Arcivefcovato; ed avendolo M°iUno ' cotte minaccie della vita coftretto a dargli le Fortezze , fi fece poi egli in quel giorno proclamar Doge, e rinovò la Lega co i Veneziani. Anno di Cristo mcccclxxxiv. Indizione 11. d’Innocenzo VIII. Papa i. di Federigo III. Imperadore 33. Più’ d’un Configlio tenuto fu in quell’Anno da i Principi Collegati , per iitabilire i mezzi da continuar la guerra contra de’Veneziani . (c) Una congiura fi fcoprì in Milano contra di(c) Amn Lodovico Sforma, tramata da chi volea rimettere il governo in^dLt,renv* mano della vedova Duchejfa Bona. Gli autori provarono i rigo- Co,io4}(lor. ri della giuftizia. Tardi uicì in campagna l'efercito d’effi Colle- & Milano, gati, fenza che operaffe cofa alcuna degna di memoria . In que-ito mentre a dì 15. di Luglio terminò di morte naturale i iuoi giorni Federigo valente Marchefe di Mantova, e Generale del Duca di Milano, in mezzo alle concepute fperanze d’ingrandimento . Al primogenito fuo per nome Gian-Francefco Iì. pervenne quella fignoria , quantunque per l’età non folle affai abile al governo. Cominciarono poi ad inforgere femi di difcordia fra Lodovico il Moro , ed Alfonfo Duca di Calabria . Lamentava*! il Pri" #■