342. Annali d* Italia Giaurri"5 n° Figliuoli legittimi di lui . Confeffa Jacopo da Volterra (a), Tom. xxil C^ie in Roma fi ebbe piacere di fua morte. (b) Lafciò egli ere-Rtr. iuhc. de del fuo Stato Pandoljo fuo Figliuolo naturale , che imitando non ^ generofo e virtuofo Padre, ma l’Avolo Sigismondo pieno Bergom. di vizj, effendo divenuto per concezione del Papa Signor di Ri-m H'jior. mini 9 sfregiò dipoi fommamente la sì accreditata Caia de’ Ma-latefti. Con quefta felicità camminavano gli affari de’Veneziani e del Pontefice, al che fi aggiunfe allora la morte fopravenuta al valorofo Duca d’Urbino Federigo , Generale della Lega, nel dì io. di Settembre, a cui iuccedette in quel Ducato Guidubaldo ^Ferrajiar‘ ^uo Figliuolo:(c ) quando non meno i faggi Cardinali, i quali Tom. 24. non fapeano fofferire, che Ferrara venifle in potere de’Vene-rcr. Italie, ziani , quanto gii Ambafciatori delia Lega , che fi trovavano in Roma , moffero tutta la lor facondia per far ravvedere l’ingannato Papa della fua fconfigliata guerra, Nulla nondimeno fi farebbe fatto, fe la maggior batteria non fi foffe adoperata col Conte Girolamo, in cui mano era il cuore del Papa. Tanto fe-geìocer0 fperare, tanto promifero a lui (d) , forfè moftrandogli di di Veneiia, condurlo al poffeffo di Rimini e Faenza , e fors’anche di Ravenna/«. 23. na e jì Cervia, che il traffero ad affaporar la Pace ; e quefta nel tau. ¿i Dicembre d^ll’Anno prefente fu conchiufa fra il Papa, il Re Ferdinando, e gli altri Collegati, con iftupore ed allegrezza d’ognuno, fuorché de’Veneziani, al veder tanta mutazione in un fubito . Spedito a Ferrara il Cardinal Gonzaga Legato di Bologna , recò un’immenfa confolazione a quel popolo nel dì 24. {v)i Dicembre. Arrivò nel dì 16. d’effo Mefe(e) a Roma Al- tom."od!: Jonf° Duca di Calabria per baciare i piedi al Pontefice -, e ricevutene molte finezze , feco concertò i mezzi per far guerra unitamente a i Veneziani, a’quali furono bene ieritte da Sifto Lettere efficaci per rimuoverli dalla guerra contra del Duca di Ferrara, ma fenza che e ili ne faceffero conto alcuno. A vele gonfie andavano, non fi Mentivano voglia di dare indietro. L’ noi I/^de 1100 cIue^0 > (/*) *n cui Filiberto Duca di Savoia pafsò all’ TaWaìfon ^ altro Mondo nel dì 22. d’Aprile. Carlo fuo Fratello gli fucce-de Savoye. dette nel dominio. Morì ancora nell Anno prefente (g) Pier-i/fMilano^ Maria de’Roffi Conte di S. Secondo nel Parmigiano per li mol-Diar. ti affanni fofferti in vederli ipogliato di quafi tutte le fue Ter-Torn'xxii re dall’efercito del Duca di Milano. Guido fuo primogenito per rTt, itaUc. ' qualche tempo foftenutofi, venne finalmente ad un accordo, e fu