À n n,o MCCCCXCV. 38$ fretta di fotto a Genova l’Armata de’Franzefi e fuorufciti. Vegliamo al Regno di Napoli. Appena fu partito di là il Re Car- lo, che rinvigorito il Re Ferdinando II. fi accinfe a ricuperare il Regno. All’ ubbidienza fua erano tuttavia Brindili , Gallipoli, ed altri pochi Luoghi. Ora il gran Capitano Conjalvo, pattato da Meifina a Reggio di Calabria, prefe quella Città, dipoi la Rocca, e cominciò a ilendere le fue conquitte per la Calabria. Unironfi allora le truppe Franzefi fotto il Signore d' Obignì , che fi trovavano in quelle contrade , per frenare il corfo de’Catalani . Non volea già l’accorto Confalvo tentar la fortuna con una battaglia* ma non potendo refillere all’anfietà del gióvane Re Ferdinando , gli convenne venire alle mani con efli a Monte Leone, o fia pretto al Fiume diSeminara. Reftarono vincitori i Franzefi , e poco mancò, che lo (letto Re non rimanette prigioniere . Tuttavia cominciò a combattere in favore del Re Ferdinando 1’ odio conceputo da i Regnicoli contra de’Franzefi. Si credeano etti , allorché comparve nel Regno il Re di Francia, di godere fotto di lui l’età dell’oro: vana immaginazion d’altri popoli, inclinati alla mutazion de’governi. E veramente il Re li follevò da alcune gravezze. Ma per lo contrario i Franzefi cfallora , mancanti di quella difciplina e moderazione, che fi offerva in loro oggidì, altro non faceano tuttodì vedere , che eccedi di crudeltà, di luffuria , e di avidità di roba. Poco ci volea, perchè eiìì naaltrattaffero ed uccideffero gli amici, non che i nemici. Di nulla* più anlìofi erano, che de i taccheggi* dati a i-ladronecci * nè pure perdonavano alle Chiefe * e ciò che era più fenfibile , rapivano donzelle e maritate , fenza che fe ne faceffe giuilizia. Il Re medefimo oltre modo abbandonato alla fenfualità, ferviva di peffimo efempio agli altri. In una parola poco dettero i Napoletani a fofpirar gli Aragoneii, che pure , con mano sì afpra gli aveano governati finora. Fu dunque da efiì Napoletani fegretamente chiamato il Re ^ Sm~ Ferdinando, il quale imbarcatoli con quanti Legni potè, ma munte ijior; fenza danari, e appena con due mila Soldati, arrivò nelle vici-nanze di Napoli, (a) Badò quello, perchè il popolo di quella„¿Uy¡¡or.% gran Città prele l’armi, e gridando Aragona, Aragona, aprif- Italia; fe le prigioni, e fi fcagiiaffe contra di qualunque Franzele, che fi trovane per quella Città . Ritiraronfi i Franzefi nelle Fortez-Sanutoijior. ze , e nel dì fette di Luglio rientrò il Re Ferdinando II. in Na-^^ poli fra le incettanti accjamazioni di quegli abitanti. Fu pollo Hatie,' Taf-