XXII » che aveiTe avuta Coiìmo di lui Avo. Di quello ne parla il Sig-* » Muratori bene in altro linguaggio. Dice 1’ an. 1492. ch’ei morì di »44. anni, avendo fempre tenuto in pugno il governo della Repub-» blica fenza titolo di Signore, ma con tal liberalità , e magnificen-»za, che lo refero amabile, e filmabile fino al gran Turco. Tutta » vero: ma fe ne’ principj di quell’ onorato Cittadino, .aveiTe ag-» gravato meno Siilo IV. e men politicamente avefle interpretate le » caufe, per cui il Pontefice -- fulminò contro di effi Fiorentini tut-» te le Scomuniche, e maledizioni del Cielo, e l’interdetto alla lo-» ro Città—; ognun fi pervaderebbe, che folle lode giulla, non un »contrapoilo alla detrazion del Pontefice. Vedanfi gli Storici, e Documenti preiTo il Rinaldi ( an. 1348. n. 1. & feqq-) e fi troverà, »che nè Siilo ebbe tutt’i torti, nè Lorenzo tutte le ragioni. » Che poi dopo principj sì torbidi Lorenzo fi acquiilaffe tanto cre-» dito fpecialmente nella Patria, fi vede chiaro, dall’avergli i fuoi » concittadini continuata la ilima in Pietro fuo primogenito , al qua-»le, benché Cittadino privato, come gli altri, confidarono il ma-» ne^gio della Repubblica. Ma rimafer delufi: perchè egli nimica-» toii prima Carlo Vili, con negargli il paiTaggio, indi temendone , » e perciò andato ad incontrarlo , fenza faputa del popolo gli diede »in mano Sarzana, Sarzanello, Pietra Santa, e non molto dipoi an-» che Pifa, e Livorno, --promettendo il Re con un pezzo di carta di » rellituir tutto; dappoiché avelie conquiilato il Regno di Napoli-. » Onde da’ Cittadini fu profcritto infieme co’ fratelli Giovanni Car-» dinaie, e Giuliano l’an. 1494. Pietro non mife mai più il piè nel-» la patria; ma feguendo i Francefi ebbe infauilo fine: poiché vin-» ti quelli nel Regno di Napoli, e fuggendo effo reflò annegato nel » Garigliano 1’ an. 1503. In tempo che Firenze a imitazion della Re-» pubblica Veneta avea introdotto una maniera di Principato nella »Repubblica: mentre Fanno fcorfo avea creato Gonfalonier per-» petuo Pietro Soderini. Che quella foiTe una fpecie di Principa-» to, lo abbiamo dalla di lui vita ilampata, e da Pietro Delfino nel-» le fue lettere : ma non pervenne a dieci anni intieri per colpa di »fazioni novelle, che l’obbligarono a dimettere il Magillrato l’an. » 1512. e nel feguente venendo eletto Pontefice Leone X. che era » il Cardinal Giovanni fratei di Pietro de’Medici, cominciò quella »famiglia a riiàlire : ed è ben noto, che giunfer poi quelli dell’ al-» tra linea, cioè i difendenti di Lorenzo, fratello di Cofimo Padre » della Patria, al Gran Ducato di Tofcana. Ciò fi è da noi breve-» mente accennato : perchè il Sig. Muratori lafcia quella Potenza d’ ».Italia quafi. disfatta. Narra l’an* 1.494. 1’accordo de’Fiorentini » con