Anno MCCCCV. 53 Verona, e Vicenza, ed anche Copra Feltro e Belluno, cedutele dal Duca di Milano, e collo Herminio della nobil Caia da Carrara. Fu un gran dire per tutta l’Italia del fine di quella Tragedia. Occupate poi le Scritture del Carrarefe, iì fcoprì, che alcuni Nobili Veneti il favorivano, e n’ebbero il dovuto gaftigo. Lo lleiTo Carlo Zeno, che pur tanto avea operato contra ai lui, ebbe per quello non poche veifazioni. Anno di Cristo mccgcvi. Indizione xiv. di Gregorio XII. Papa i. di Roberto Re de’ Romani 7. BENCHE’dopo la fuga di Papa Innocenzo VII. da Roma quel popolo tenerte il pieno pofTeiTo e dominio di quella Città, pure la pazza difcordia quivi più che mai imperverfa- (a)RaynaU. va. (a) Temevano inoltre dell’ infaziabil ambizione del Re Ladislao , dal cui preiìdio era occupato Cartello Santo Angelo, rrift.juìtemp. Ma avendo Paolo Orfino meife in rotta le genti d’eifo Re , e Tom. xix. reliando accertati i Romani, che il buon Papa non fola mente Rer'x^odor. niuna mano aveva avuta nella crudel beilialità di Lodovico fuo de Niem, ijì. Nipote, ma l’avea al maggior fegno deteinata : pentiti delle iníolenze úfate contra del Papa medefimo, il mandarono a chiamar da Viterbo. Senza farii molto pregare, nel dì 13. di Mar-^p\rA'^on,¿ zo iì trasferì il Pontefice a Roma (¿) , ed incredibil onore gli -fom. ¿+1' fu fatto . Formò pofcia proceflo contra del Re Ladislao , ficco- R*r. Italie. me perturbatore di Roma, e dello Stato Eccleiìaftico ; il dichiarò decaduto dal Regno, e privato d’ ogni Privilegio. Strinfe parimente d’afledio Cartello Sant’ Angelo. Per le quali cofe Ladislao giudicò meglio di pacificare il Papa con un accordo, ch’egli )oi penfava di non mantenere, e mediatore ne fu Paolo Orfino. 11 tal congiuntura fu reilituito ad eifo Pontefice il Cartello fud-detto nel dì 9. d’Agofto con giubilo univerfal de’Romani, e Ladislao venne creato Gonfalonier della Chiefa . Ma poco potè poi godere di quello buono ilato Innocenzo, perciocché fu rapito dalla morte nel dì 6. di Novembre, Pontefice da tutti commendato per la fua manfuetudine, per l’abborrimento alla Simonia, e defiderofo di far del bene a tutti. Solamente l’aver egli alzato l’immeritevol fuo Nipote Lodovico de’ Migliorati al gra-Tomo IX. C do ai Í