xxin » con Carlo Vili, che gli delude; e dice due anni dopo, i Venezia-» ni eiTer divenuti lor nemici, per effer collegati co’Franzefi, e che »per la parte di Francia - temperavano con frequenti ambafcerie, » e lettere Carlo Vili.-affinchè ordinaffe al fuo Governatore la reiH-» tuzion della Cittadella di Pifa.-- Ordini preffanti fpediva il Re di » farne la confegna, e con credenza comune, eh’ egli finceramen-» te gli deiTe : ma con provarli dipoi, che i fuoi Ufiziali non do-» veano capire il tenore di quelle lettere—. Soggiunge, che il Go-» vernator Franzefe di Sarzana vendè la Città a’ Genovesi per ven-» ticinquemila feudi d’oro , e che i Genovefi tornarono a impadro-» nirfx ai Sarzanello , quello di Pietrafanta contrattò e co’ Genovefi, » e co’ Lucchelì, e rimafe la Città a quefti ultimi ; e quello della »Cittadella di Pifa la vendè a’Pifani medefimi, che demolitala, »fecer guerra a’Fiorentini per difender la loro libertà; e finalmen-» te chiamarono i Veneziani, che s’impofìeiTarono di quella Città ri-» cuperata poi da Pietro Soderini 1’ an. 1509. ( Petr. Delphin. lib. 9. » ep. 29. ) Conchiude Fan. 1499. co^a ^ega> che fecero i Fiorentini » con Lodovico XII. Re di Francia, venuto a invadere il Ducato di » Milano . Alle Potenze già dette farebbe da aggiugnere il Duca di Savoia: »ma efTendoii accennato nell’ultimo Scisma, che Sigifmondo Re » de’Romani erefìe in Ducato la Contea di Savoja l’anno 1416^- — » Laonde Amedeo Signor di quelle contrade, e di parte del Pie-» monte cominciò ad uf'are il titolo di Duca, che s’è poi continuato » ne’ SucceiTòri fuoi colla giunta a’dì noftri del Regale— : poco re-» Ila da dirne per il noflro propofito : perciocché queflo primo Du-» ca dopo di aver faggiamente governati i fuoi popoli, rinunziò i » fuoi Stati a’figliuoli 1’ an. 1434. e fi ritirò a far vita Eremitica a » Ripaglia prefTo il lago di Ginevra, ove iflituì 1’ Ordine di S. Mau-»rizio. E i difeendenti, e fucceflori fuoi non ebbero intereffe co’ » noflri affari. Grande bensì ve l’ebbero i Marchefi d’Efle, giunti » anche effi all’onor di Duchi di Modena l’an. 1452. per privilegio » di Federigo III. ma di quella potenza abbiam promeiìo di parlar-» ne a parte : e d’ altre minori non fa d’ uopo difgiunger le azioni, » o anticiparne il racconto. Una circoflanza fi vuol qui aggiungere » indivifibile dalle potenze d’ Italia, ed è quella d’ aver fiorito in que-» fio fecolo uomini infìgni non folo nelle lettere, ma ancora nelle » armi; onde dice il Sig.Muratori ali’ an. 1426. - Chi vuol vedere 1’ » Italia provveduta d’intigni Capitani, e condottieri d’ armi, non ha » che da fifìar 1’ occhio nel fecolo, di cui ora trattiamo—. Alberico » Conte di Barbiano,Sforza Attendolo da Cotigmiola; e più di lui di » glo-