Annali i/ I t a l i a.
(a) Deiayto Milano . (a) Lega fu fatta da quel Duca col Re di Francia Re^luik' Per mez'L0 di Bucicaldo, co i Principi di Savoia, col Conte di Cono ifl. Pavia , e con Bemardone Governator d’ Affi pel Duca d’Orleans. di Milano. Già fi vedea , che Bucicaldo e i Franzefi aveano delle mire fili-
        lo	Stato di Milano. Per cagion di quefta Lega adirato Facino Cane fi diede a bloccar Milano. Pandoljo e Carlo de’ Malatejìi y che regolavano dianzi quegli affari, prevalendo preffo il vizio-fiffimo Duca gli adulatori, e il partito de’Guelfi, l’un dietro l’altro disguftati fi ritirarono anch’ efiì da Milano. E però Pan-dolfo in Brefcia fua Città fatta una gran mafia di gente, per vendicarti di chi 1’ avea forzato ad abbandonar Milano , e pafia-to il Fiume Adda, s’inoltrò ne’Monti di Brianza , e pella Mar-tefàna. Ma ecco venir contra di lui Facino Cane, già dichiarato Conte di Biandrate, Teodoro Marchefe di Monferrato, ed A-florre Visconte con efercito poderofo . Fecefi un caldo fatto d’armi fra loro nel dì 7. d’Aprile giorno di Pafqua, nella Valle di Ravagnate, fenza che la vittoria fi dichiarafl'e per alcun d’effi <b) Cronica (¿). Trattatofi poi di concordia, fu conchiufo, che unitamen-te attendeiTero a fcacciare i Configlieri del Duca, e a mettere Rcr. ’Italie, due Governatori in Milano l’uno per Facino, e 1’altro per Pan-Ddayto dolfo. Fu dunque aflediato da amendue Milano, e fi venne di-i\im'“eod P°* una capitolazione, per cui Facino e Pandolfo s’accordarono col Duca , e i Configlieri fuggirono. Ma poco durò queft’ accordo , perchè Facino pretendea dal Duca cinquanta mila Fiorini d’oro con altre fconcie dimande, e fi partì fdegnato da lui. Allora fxi, che Bucicaldo Governatore di Genova, mirando sì fconvolto lo Stato di Milano , sì giovani e deboli i due Fratelli Visconti, e figurandofi, ficcome uom pieno d’ambizione e di grandi idee , non difficile l’infignorirfi eli Milano , proccurò d’ efTere ammefìo al governo di quella Città dal Duca , con impiegar fotto mano gran fomma di danaro, prefa ad ufura da i Ge-(c )G corgius novefi. ( c
stella An. a prendere nal.ircnuen. 1 ,
Tom. 17. meno circa Rcr. Italie, ti, e fecondo il fuo coftume cominciò a fare delle novità. Nul-la diffidava egli de’ Genovefi , ridotti a fuo credere colla forza ed Tom. 34. altura fua, come tanti conigli; ma il popolo di Genova, benché Rer. Italie, moftrafle una piena fuggezione , manteneva nondimeno vivi gli antichi fuoi fpiriti, & odiava a morte il di lui boriofo governo. Ora trovandofì alcuni Genovefi fùorufciti con Facino Cane, e
                                                                con
) Partitoti da Genova nell ultimo di di Luglio, andò il pofTeffo dell’ottenuta carica in Milano. (d) Seco cinaue mila cavalli , oltre a molti baleftrieri e fan-