Anno MCCCCXCVIII. 595 con ordine «di mettere le mani addotto al Frate , minacciando fco-muniche ed interdetti, fe non fi ubbidiva . Temeva forte Papa Aleffandro uno Scisma; e guai a lui, fe perfona d* autorità avef-fe allora alzato un dito contra di lui. Non v’ era , chi non dete-ftaffe un Paftore di vita sì contraria al fublime fuo grado. Ora avvenne, che un Frate Francefco di Puglia dell’Offervanza di S. Francefco predicò pubblicamente contra del Savonarola, impugnando fpezialmente quefte di lui propofizioni : La Chiefa di Dio ha bifogno dì effere riformata e purgata . La Chiefa di Dio farà flagellata, e dopo i flagelli farà riformata e rinovata, e tornerà in profperità . Gl Infedeli-fi convertiranno a Crifio. Firenze farà flagellata , e dopo i flagelli (i rinoverà, e tornerà in profperità, ed altre che tralafcio . Chi teneva, e chi tien tuttavia il Savonarola per uomo di fanta vita, e #ch’egli ifpirato da Dio prediceffe le cofe avvenire, fra non molti anni trovò il tutto avverato. Altre fimili■ predizioni fatte da lui , e nominatamente a Carlo Vili. Re di Francia, ebbero il loro effetto. Si eiìbì ancora Frate Francefco di confermare alla .pruova del Fuoco la falfità delle Propofizioni fuddette; e all’incontro Fra Domenico da Pefcia Domenicano accettò di* foftener ginfte e verificabili le medefime, con efibirfi di entrar anch’egli nel fuoco . Perchè il Frate Minore, trovò maniera di fottrarfi all’impegno prefo, per lui fottentrò un Frate Andrea Rondinelli. Adunque nel dì 17. d’Aprile per ordine de’ Magiftrati accefo un gran fuoco, vennero alla prefenza d’innu-merabil Popolo i due contradittori , per provare, fe in quella avvampata caufta fi fentiffe frefco o caldo . Ma non volendo comportare i Frati Minori,.che Fra Domenico v’entraffe vefti-to con gli abiti Sacerdotali ; nè eh’ egli portaffe in mano il Sacramento dell’Altare: in fole contefe terminò tutto quell’apparato, e nulla fi fece. Scapitò molto per quefto del fuo buon concetto il Savonarola, e crefcendo 1’ ardire della fazione a lui contraria , e maffimamente de gli fcapeftrati, nella feguente Domenica dell’Olivo fi alzò contra di lui gran rumore, in gui-fa che i Magiftrati, timorofi ancora delle tante mina c eie del Papa , fecero prendere e menar nelle carceri il Savonarola. Allora fu, che infierì contra di lui, chi gli volea male. Corfe torto a Firenze unCommeffario del Papa, per accendere maggiormente il fuoco , ed accelerar la morte dell’ infelice. Si adoperarono i tormenti per fargli confettare ciò, che vero non era; e fi pub-