Anno MCCCCXXIX. '137 mo colla Rocca tornò in potere di Papa Martino V. per dedizione di que’ Cittadini . Altrettanto fece anche Città di Cartel- lo inTofcana. Giunfe al fine di fua vita in queft’Anno a dì 14. di Settembre (a), Carlo Malate/la Signore di Rimini, men-(*) Cronica tre fi trovava in Longiano, lafciando dopo di sè il credito d’ ef- ^ fere ftato Signor favio in pace, ma fventurato in guerra. Gli Rer. Italie. fuccederono Roberto Sigismondo, e Malateßa novello, Figliuoli Botane. tutti baftardi di Pandolfo Malateßa fuo Fratello, il primo in j”™it. Rimini, un altro in Fano, ed un altro in Cefena. Pafsò an- Rer. Italie. che all’altra vita nel dì 19. di Dicembre (¿) Malateßa. Signo re di Pefaro , altro fuo Fratello. Avea quelli dopo la morte «cr. lutic, di Carlo pretefo, ficcome legittimo, d’efcludere i Nipoti baftardi dalla di lui eredità, con far anche ricorfo per queft o a Papa Martino. In fua parte nulla ottenne, e folamente fer-virono le iftanze fue a fare , che il Papa inviate colà l’armi fue , s’impadroniife d’alcune Terre, ficcome dirò all’Anno feguente . Ebbero in queft’Anno non poche faccende i Fiorentini, (c) perchè volendo impórre la gravezza del Catafto a tutti i(c)Ammirat. loro diftrettuali, che erano fmunti di troppo per la paifata guer-/* \\9inni’ ra, e pretendendo il popolo di Volterra di doverne eifere efen- BiliusHift. te, fi follevò eribellofli. Fecero i Priori di Firenze marciare zubl faPra' quella volta Niccolò Fortebraccio, Nipote del famofo Braccio, che colle fue genti dopo la Pace del Duca di Milano era tornato in Tofcana, ed egli pofe il campo intorno alla rivoltata Città. Poco tempo potè refiftere quel Popolo, e venuto a cotnpofizione colla corda al collo, perdè in tal congiuntura molti fuoi privilegi 1 con divenire più pefante di prima il loro giogo. Erano da molto tempo fdegnati effi Fiorentini contra di Paolo Gui-nigi Signore, o ila Tiranno di Lucca, perchè dopo aver prefo impegno di dare a i lor fervigi nella guerra di Lombardia Ladislao fuo Figliuolo con fettecento cavalli, l’avea poi trasmeflo al foldo del Duca di Milano contra di loro. Venne l’occafio-ne di vendicacene . Dopo 1’ imprefa di Volterra per loro fegreta iftigazione , come fu creduto, fi portò il fuddetto Niccolò Fortebraccio co’fuoi combattenti fui territorio di Lucca, e cominciò a prendere alcune Cartella, e a mettere a facco quelle contrade. Spedì li Guinigi a Firenze per pregar que’Signori di comandare al Fortebraccio loro foldato, che ceilaife da tali ofti-lita; e n’ ebbe per rifporta , che di loro volontà non s’ era fatto-