Anno M C C CC X X X Vili. r73 che andavano teflendo i Vefcovi tuttavia oftinati nel Concilio di Baiìlea. Invitati avea Eugenio a Ferrara i Greci, che già fi inoltravano propeniì all’ unione colla Chiefa Latina, perchè ne iteravano fòccorii contra de’Turchi, i quali già minacciavano l'ultimo fterminio all’imperio Criftiano d’Oriente, (a) In fatti nel(a) Cranici dì 4. di Marzo giunfe a Ferrara Giovanni Paleologo Imperadore jom 24. de’ Greci, che fu accolto con fommo onore da i Cardinali e dal Rer.ltaUc. Marchefe. Magnifico ancora era dianzi flato l’accoglimento fatto a lui in Venezia da quella Repubblica. Comparve pofcia a Ferrara anche il Patriarca di Coftantinopoli nel dì 8. di Marzo , trattato anch’egli con grande onorificenza. Quefti menò feco molti Vefcovi ed Arcivefcovi Greci. Si cominciarono dunque le conferenze intorno a gli Articoli di Dogma e di Difciplina, per li quali erano difcordi le Chiefe Greca e Latina; e furono tenute molte Seifioni con difpute calde fra le due Nazioni. Nel qual tempo al difetto del fommo Pontefice continuando i Vefco- vi di Baiìlea il loro Concilio , giunfero fino a formare un Decreto , in cui fi attribuirono l’autorità di fofpendere l’autorità e giurisdizione di Papa Eugenio, ed anche di proceffarlo. Alberto Duca d’ Auftria, ficcome erede del defunto Imperador Sigismondo, per effere Marito d’ Jfabella di lui Figliuola, nel dì primo di queft’ Anno fu coronato Re d’Ungheria infieme colla Moglie (b~). Suf-feguentemente dagli Elettori nella Città di Francoforte nel dì JEnasSiivius 20. di Marzo fu concordemente eletto Re de’ Romani, e poco Hift-dappoi coronato in Acquisgrana. Ebbe de’ contraili per la Corona di Boemia, di cui nondimeno reftó pacifico pofTeffore: con che la già grande potenza de i Duchi d’ Auitria crebbe di molto, ma per poco tempo a cagione della corta vita di quefto Principe. Mal foddisfatti fi trovavano i Fiorentini della lor Lega co’ Vene-ziani, parendo loro, che quelli penfaffero unicamente al loro yt.ivancìfai vantaggio, come era fucceduto in addietro, e nè pure avefFero sfarti*, caro, che Lucca venifie alle lor mani, (c) Spedirono a Veinezia Cofìmo dt Medici, nè fpediente vi fu per una buona concordia: Neri ficchè raffreddoffi forte la loro Lega. Anzi il Sanuto (J) fcrive , che quefta andò per terra * Intanto il Duca Filippo Maria inviò Tom.xvui. Lettere e Meffi in Tofcana al Conte Francefilo Sforma per ritrar- Amm. lo al fuo fervigio : al qual fine principalmente fu adoperata la p“eri^\ 3* poffente batteria delle Nozze con lui di Bianca unica Figliuola (d) Sanato del Duca medefimo, non però atta per anche al Matrimonio, che • gli fi faceano credere immancabili. Inoltre il pregò d’interporfi^ co’