i2.6 Annali d’ Italia. mandò a prendere un marefcalco nella Terra. Avvifato di ciò Gabrino mandò ad invitare il Compadre, che moitrò d’avere gran fretta, e difpiacere di non poterlo vedere. Ufcì fuori allora lo fteffo Gabrino , e mentre parla all’ amico , attorniato da gli armati vien preio. Entrò immantenente l’Oldrado nel Caileilo, imprigionò due Figliuoli di Gabrino con tutta la fua famiglia, e s’impoffefsò a nome del Duca de itefori di coltili, che erano molti.. Condotto Gabrino a Pavia, e proceffato , fu poi trasferito a Milano, dove fopra un pubblico palco lafciò la teffa. Venne in quell’Anno al foldo del Duca fuddetto il giovane Francefco Sforma con mille e cinquecento cavalli , gente valorofa, che avea fer-vito fotto Sforma fuo padre. Altrettanto fece anche Giovanni da Camerino , Ardiccion da Carrara , ed altri Capitani, che aveano (a) Chronìc. abbandonato il fervigio de’ Fiorentini. E nel Settembre ( a ) fu TomÌ^/p. tediata la Città di Faenza dall’ armi del Duca , ma fenza pro-Rer. Italie, fitto alcuno . Anno di Cristo mccccxxvi. Indizione iv. di Martino V. Papa io. di Sigismondo Re de’ Romani 15. S Iamo ora ad un gran fuoco, fuoco accefo nel prefente Anno in Lombardia contra di Filippo Maria Duca di Milano dai Veneziani e Fiorentini collegati ai di lui danni. Dimorava in Venezia Francefco Carmagnola, dimentico affatto delle liberalità a lui ulàte da effo Duca, e del Cognome di Visconte a lui conferito, fola mente penlàndo alle maniere di vendicarli de’ (b) Sanuto torti a lui fatti. (¿) La fama del fuo valore , e deila fua mae-Tom Vi"eta iìffia nell’arte della guerra, perorava in fuo favore. S’aggiunfe-Rer. Italie, to i progetti vantaggiofi, ch’egli fece a quell’ illultre Senato, di modo che nel dì 11. di Febbraio fu prefa la rifoluzione di crear- lo Capitan Generale dell’Armata di terra con provigione di mille Ducati d’ oro al mefe per la fua perfona . Era egli affai pratico di Brefcia, lìccome Città da lui già conquiltata ; dentro anche vi avea non pochi Nobili amici e de’più potenti Guelfi, fra’quali fpezialmente lì ditiinfero gli Avogadri. Difpofe egli tutto per involar quefta Città al Duca di Milano, e gliene fu anche facilitata l’imprefa da i Minili ri, che malamente fervivano il Duca, perchè lì lafciava quella Città, benché frontiera, con ilcarfa guar- \