Anno MCCCCLXXV. 319 Anno di Cristo mcccclxxv. Indizione viii. di Sisto IV. Papa 5. di Federigo III. Imperadore 14, LAnno preferite fu Anno di pace per l’Italia, e in Roma fu Anno di Giubileo, (a) Papa Stjìo, che voglia avea di(a)RaynaU. far quella facra funzione , e defiderava nello fteffo tempo di fod- Ann.EetUf. disfare alla divozion de’Popoli, coll’accorciare gli anni del facro Giubileo, quegli fu , che lo riduffe a venticinque anni, come tuttavia fi coftuma. Non fi olfervò gran concorfo a Roma in tal congiuntura, perchè la Francia , l'Inghilterra , la Spagna, l’Ungheria, e la Polonia fi trovavano in guerra. Vi andò bensì nel dì iei di Gennaio Ferdinando Re di Napoli ; ma colla fua divozione , fecondo il folito de’ Principi, erano mifchiati de gli affari politici (¿). Sopra tutto a lui premeva di guaftar la Lega de’jnfejpura Veneziani col Duca di Milano, e co’Fiorentini, ficcome poi gliDiar.p.a.T. venne fatto . Dicono in oltre , che avendolo o prima, o allora 3■ Rer'Ilat* efentato il Papa dal pagar Cenfo pel Regno di Napoli, comin-ciaffe in queft’Anno l’ufo di prefentar la Chinea in luogo di cenfo nella vigilia della fella di San Pietro, in ricognizione della Sovranità Pontifizia fopra quel Regno ; il che tuttavia è in ufo, ma colla giunta alla Chinea d’ alcune migliaia di Ducati . V’ andò anche Carlotta Regina di Cipri, fcacciata da quel Regno, per cagion del quale inforfero graviffime liti. Ne rimafe in fine padrona la Repubblica di Venezia, la quale in queft’Anno fi disguido col Re Ferdinando, perchè fi fcoprì a lei contrario nell’ affare di Cipri; (c) e ritirò anche il fuo Ambafciatore da Roma , (c) Andre». trovandoli burlata dal Pontefice , perchè dopo aver egli tratto %avJ^ne . tanto danaro dalle borfe Criftiane, non fi prendeva penfiero di ròm. 23. {occorrere effi Veneziani nell’infaufta guerra co’Turchi. E riu- far. Italie. fcì ben deplorabile nell’ Anno prefente 1’ acquifìo fatto da que’ Barba ri dell’importante Città di Caffa nella Crimea , poffeduta per tanti Anni da i Genovefi . Così per negligenza di chi dovea accudirvi, ogni dì più crefceva la potenza degli Ottomani, e calava quella della Criftianità. Ma le Papa Sijlo fi prendea poca cura de’progredì deU’arcni^ Piatina Turchefche , avea ben a cuore l’efaltazione de’proprj Nipoti. in Va. six-Abbiamo dal Platina (d) , che in queft5 Anno egli proccurò da j^'nj Federigo Duca d’ Urbino Giovanna fua Figliuola per Moglie di rTì Italie, Gio- m